Ingrosso

15 giugno 2023

Al mercato di Pagani-Nocera trionfa l’impasse

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Si parla tanto di modernizzazione dei mercati all'ingrosso attraverso una transizione energetica, digitale e una visione votata all'export e alla valorizzazione dell'ultimo miglio. Lodevoli intenzioni. Peccato si scontrino con un Paese avvolto nella carta burocratica. A prescindere dalle ragioni e dai torti dei differenti protagonisti della vicenda il caso del mercato di Pagani-Nocera  è un chiaro segno, ma non l'unico basta vedere le situazioni del sito di Bari o la fine ingloriosa delmercato di Novara,  del deficit di governance di tante strutture regionali e provinciali. Nel caso specifico i  commissionari di Pagani-Nocera, riuniti nella sigla Cogmo, visto il blocco gestionale lanciano una richiesta  d'aiuto  alla Regione Campania.

Una lettera al presidente della Campania De Luca

Gli operatori del mercato hanno preso carta e penna e indirizzato la lettera al presidente della Campania Vincenzo De Luca: “Egregio Presidente – si legge nel testo – siamo costretti a ricorrere a lei, perché riteniamo che in questo momento rappresenti la speranza. La sola possibilità per uscire dall'impasse in cui involontariamente ci ha cacciato. Non poteva infatti immaginare che dopo aver donato gli immobili del mercato ortofrutticolo ai due comuni territorialmente competenti, Pagani e Nocera Inferiore,  i rispettivi sindaci avrebbero consentito quasi sette anni di fase di liquidazione mascherata da gestione ordinaria paralizzandone le attività e facendo perdere il treno dei finanziamenti messi in campo dalla stessa Regione Campania”.

Una situazione ibrida che non ha permesso di progettare le necessarie innovazioni. Sempre al presidente si rivolgono gli operatori: “Non poteva immaginare che i sindaci di queste due città anziché continuare con le stesse modalità convenzionali che aveva avuto per oltre 30 anni la Regione Campania, hanno inteso invece incartarsi con esose richieste di indennità, che hanno generato lunghi contenziosi, a oggi ancora in attesa di giudizio. Non poteva immaginare che quel regalo ai due Comuni, sarebbe stato l'inizio della fine per una delle poche strutture capaci di produrre lavoro in un territorio martoriato come l'Agro Nocerino Sarnese. L'avrà capito dopo, visto che la stessa Regione Campania è arrivata alla convinzione di uscire dal consorzio ortofrutticolo in liquidazione dal febbraio 2006, restando lei stesso, vittima di un contenzioso ed impigliato nella rete degli innumerevoli litigi giudiziari del consorzio”.  Parole chiarissime che anche non conoscendo la vicenda nei dettagli fanno emergere l'impasse.

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