Sono gli stessi nuclei familiari, del resto, ad aprire le porte delle proprie case alle migliaia di raccoglitori stagionali che giungono nella valle trovando ospitalità, rispetto, lavoro dignitoso e familiarità. Condizioni essenziali per rafforzare quello spirito cooperativo che caratterizza un territorio tanto orgoglioso della propria identità locale quanto aperto all’interscambio umano e culturale.
“Le settimane della raccolta rappresentano un momento chiave per il nostro territorio: è in questo periodo, infatti, che si decide il futuro immediato dell’economia di una valle fortemente vocata alla coltivazione delle mele, un’attività che, solo nel nostro Consorzio, coinvolge circa 4mila famiglie di soci produttori - osserva il presidente di Melinda e Apot, Ernesto Seppi - La stessa raccolta, inoltre, rappresenta da sempre un’occasione di confronto e collaborazione che ben si integra con la tradizione cooperativa e la propensione all’apertura da parte della nostra comunità. In questo scenario tutti gli elementi si sommano tra loro, creando così amicizia e familiarità tra ospiti e residenti ma anche, e soprattutto, un vero e proprio modello di accoglienza fondato sulla reciprocità”.Come al solito, le operazioni seguiranno rigorosamente i ritmi dettati dalla natura. Si parte con la raccolta delle varietà più precoci, come SweeTango e Gala, e si prosegue con le grandi classiche di settembre come Renetta, Dolcevita e ovviamente Golden. A ottobre, infine, spazio alle varietà tardive Morgana e Fuji. Dieci settimane di impegno incessante, fatte di tecniche e gesti che si ripetono da tempo immemore.
Una volta raccolti, i frutti vengono trasportati presso i centri delle cooperative coinvolte per la conservazione e la preparazione alla distribuzione.
La sicurezza al centro
Particolare importanza, ovviamente, viene attribuita alla sicurezza nel corso dell’attività di raccolta.
Un tema prioritario, soprattutto nel contesto della frutticoltura di montagna che impone una notevole attenzione nella gestione degli interventi sui campi in pendenza.
Per questa ragione il Consorzio è attualmente impegnato nell’organizzazione di incontri specifici per condividere con la compagine sociale le buone pratiche di sicurezza su strada e sul campo e di tutela della regolarità dei rapporti di lavoro dipendente, realizzati con la collaborazione del servizio lavoro della Provincia autonoma di Trento e dell’unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’APSS (Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari), diretta da Dario Uber, e l’Arma dei Carabinieri.
“La sicurezza in campo e su strada è un tema di straordinaria attualità in una valle a così forte vocazione agricola - dichiara Guido Quatrale, Maggiore comandante della Compagnia di Cles - Ricordare le buone pratiche di condotta con i mezzi agricoli sarà senz’altro utile per tutti gli agricoltori impegnati in questo momento cruciale e strategico della nostra comunità”.
Le prime stime
È presto, ovviamente, per tracciare un bilancio preciso dai campi.
Ma i numeri diffusi in queste settimane consentono già di delineare un quadro di massima. Secondo le stime di Prognosfruit l’Italia dovrebbe registrare quest’anno una produzione complessiva di circa 2,16 milioni di tonnellate, un dato sostanzialmente in linea con il consuntivo 2023.
In calo i volumi totali europei (10,2 milioni di tonnellate) che scendono dell’11% rispetto allo scorso anno così come quelli previsti per il Trentino (-7%) e l’Alto Adige (-9%) che scontano gli effetti delle gelate primaverili. Alta, secondo le prime rilevazioni, la qualità dei frutti.
Fonte: Melinda