28 aprile 2016

Albicocche. Produzione in calo in Europa e in Italia

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Gelate tra la fine febbraio e marzo in Spagna, in particolare nella regione di Murcia, grandinate ad aprile in Francia, pioggia e sbalzi termici durante la fioritura in Italia. Il quadro sulla produzione europea di albicocche per la stagione 2016, alla luce di un andamento climatico certamente altalenante un po’ in tutta Europa, porta a stime al ribasso rispetto all’anno passato.

È quanto emerge da Perpignan, dove si volge l’annuale convegno Europech. Come riporta il CSO ITALY, presente all’incontro con il direttore Elisa Macchi, le prime stime delineano un quadro produttivo di albicocche, a livello europeo, pari a circa 443.000 tonnellate: -11% in meno rispetto allo scorso anno a livello europeo, in diminuzione del 16% rispetto alla media.

In Italia, con circa 163.000 tonnellate, le previsioni si posizionano sul -19% rispetto al 2015. Nel Nord Italia la situazione si delinea simile allo scorso anno, mentre nel Sud sembra prospettarsi un calo di circa il 30% sempre sul  2015.

Elisa Macchi, direttore CSO ITALY durante Europech a Perpignan

Elisa Macchi, direttore CSO ITALY durante Europech a Perpignan

In Grecia si prevedono 54.800 tonnellate, produzioni in crescita dopo l’offerta particolarmente deficitaria del 2015, con quantitativi più prossimi alla media.

In Spagna si prevede un raccolto di circa 110.000 tonnellate, l'1% in meno rispetto allo scorso anno ma il 32% in più rispetto alla media. Il calo produttivo conseguente alle gelate che hanno colpito alcune aree spagnole sembra essere stato compensato dall’entrata in produzione di nuovi impianti.

In Francia si stima un raccolto di 115.600 tonnellate, in flessione del 26% rispetto allo scorso anno e -27% rispetto alla media, con la Regione Rhône-Alpes che sembra essere quella più penalizzata dagli eventi climatici.

“La  produzione di albicocche – dichiara Elisa Macchi Direttore di CSO ITALY – si sta delineando come molto importante, con un crescente interesse da parte dei produttori in tutti i paesi europei. Si registra infatti una crescita delle superfici in Spagna, oltre che in Italia e un rinnovo varietale anche in Grecia e Francia. La situazione che si prospetta oggi è solo un’indicazione previsionale dello stato attuale della coltivazione, che sarà aggiornata con dati più precisi tra fine maggio e inizio giugno. Quello che è certo è che non siamo di fronte ad una produzione eccedentaria in Europa“.

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