Il 2022 è stato un anno di risultati importanti per Aldi, che dal suo arrivo in Italia nel 2018 ha raggiunto e superato l’ambizioso traguardo delle 150 aperture sul territorio nazionale, a conferma dell’importanza strategica del Paese per il business dell’azienda.
Il capitale umano al centro
Un risultato importante raggiunto grazie all’impegno e alla dedizione di un organico efficiente che, in Italia, nel 2022, conta circa tremila collaboratori (+49% rispetto al 2020 e +23% rispetto al 2021).
I collaboratori, che lavorano nella sede centrale, nei negozi e nei due poli logistici di Oppeano (Verona) e di Landriano (Pavia), la cui età media stimata si aggira attorno ai 32 anni, hanno potuto beneficiare, nel corso del 2022, di oltre 5.800 ore di formazione erogate da Aldi (+15% rispetto al 2021).
Aldi considera la varietà e la diversità del proprio team un punto di forza da preservare e valorizzare a 360 gradi. Tra i collaboratori Aldi, sono rappresentate 47 nazionalità differenti e i lavoratori provenienti da paesi esteri rappresentano il 17% del totale.
A conferma della forte attenzione che Aldi riserva alla parità dei diritti dei propri collaboratori, il totale di occupazione femminile è del 65%, ed è garantita l’equità salariale tra uomo e donna.
Grande attenzione, inoltre, è dedicata ai giovani: il 59% degli assunti ha un’età inferiore ai 35 anni, mentre l’età media del management, inclusi manager e area manager è di circa 36 anni.
Con oltre mille nuove posizioni aperte nel 2022, il gruppo ha dato un’importante accelerazione al proprio piano di recruiting, a conferma dell’interesse dell’azienda verso un progetto di espansione costantemente improntato al futuro. La crescente attrattività dell’azienda è stata confermata anche dalle recenti certificazioni Most attractive employer 2022 di Universum e il Company for generation Z di Radar Academy. Due riconoscimenti che hanno premiato Aldi per la sua capacità di attrarre talenti e per l’attenzione che riserva alle nuove generazioni.
Michael Gscheidlinger, country managing director Italia di Aldi, sottolinea: “L’Italia è un territorio chiave per il successo di Aldi e ci ha permesso di raggiungere risultati importanti a dispetto delle difficoltà degli ultimi anni, tra pandemia e scenari conflittuali tra Russia e Ucraina, aggravati dai rincari dei costi energetici e delle materie prime. Siamo lieti che la nostra presenza sul territorio possa rappresentare uno stimolo per il consumatore e un punto di riferimento affidabile per una spesa conveniente. L’attenzione alle esigenze dei clienti e le responsabilità a favore dell’ambiente ci guideranno anche nel 2023. Continueremo a consolidare la nostra offerta discount per essere punto di riferimento di qualità per i clienti italiani”.
Al fianco dei consumatori
L’espansione dell’ultimo anno ha confermato anche per l’Italia il successo del prezzo Aldi, espressione della qualità made in Italy al prezzo più basso rappresentata da circa 130 referenze di frutta e verdura e 30 marche private. Una promessa di convenienza riconosciuta per il quinto anno consecutivo dall’indagine di Altroconsumo che ha premiato Aldi come discount salvaprezzo in Italia – prodotti più economici, resa ancora più importante dai recenti scenari dell’inflazione che hanno determinato un generalizzato interesse nei confronti del canale discount.
Un’attenzione che si riflette anche nello store concept appositamente realizzato per il mercato italiano. Ciascun punto di vendita offre un’esperienza di acquisto sempre più smart con un assortimento compatto e completo, organizzato in modo efficace e intuitivo per ottimizzare il tempo della spesa.
Il pallino dell'ambiente
L’impegno di Aldi per l’ambiente ha toccato una milestone significativa nel 2022: il raggiungimento della neutralità climatica. Fin dal suo ingresso in Italia nel 2018, Aldi ha costantemente lavorato per migliorare le proprie best practices a livello ambientale e sociale per non produrre alcun impatto sul clima grazie a politiche di riduzione dei consumi energetici, sino all’abbattimento e alla compensazione delle proprie emissioni residue di gas a effetto serra.
Dall’apertura nel 2021 del primo punto di vendita a emissioni zero di Moniga del Garda (Brescia), che risponde al nuovo standard di prototipo costruttivo, il più alto livello di efficienza energetica dell’azienda, Aldi ha proseguito il suo percorso verso la sostenibilità prevedendo l’inaugurazione di altri store dalle prestazioni energetiche efficienti. Lo store concept adottato presenta, infatti, consumi energetici inferiori di oltre il 15% rispetto alla media degli altri negozi. Lo sviluppo di un’espansione sempre più attenta alla sostenibilità. Rispetto al 2018, i consumi energetici si sono ridotti del sette per cento. La presenza di 86 impianti fotovoltaici ha permesso, nel 2022, di produrre 4,5 milioni di kWh di energia green e di diminuire le emissioni di CO2 di 2.383 tonnellate.
Ambiziosi sono gli obiettivi aziendali: entro il 2025 Aldi si impegnerà nel ridurre del 26% le emissioni di gas serra (rispetto al 2016) dovute alle attività operative quotidiane, ed entro il 2024 incoraggerà i suoi fornitori strategici a fissare obiettivi di riduzione delle loro emissioni.
Contro lo spreco
Aldi ha tenuto fede ai propri obiettivi di corporate responsibility rinnovando anche per il 2022 la partnership con Fondazione banco alimentare a sostegno della 26a Giornata nazionale della colletta alimentare. Un’iniziativa che dal 2018 ha sostenuto i più fragili con la donazione di oltre 1.600 tonnellate di prodotti attraverso l’attivazione delle donazioni nelle filiali Aldi e oltre 113 tonnellate provenienti dalle donazioni dei clienti durante le precedenti edizioni per un totale di quasi 3.5 milioni di pasti.
Fonte: Aldi