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21 marzo 2025

Allarme Greening: la Xylella degli agrumi minaccia l'Italia

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L'agrumicoltura italiana si trova di fronte a una minaccia insidiosa: il Greening, una malattia letale che sta già devastando le colture agrumicole in diverse parti del mondo e che rischia di diventare la "nuova Xylella" per il settore. A lanciare l'allarme è Matteo Beccatelli, Ceo e Co-founder di Plantvoice, che sottolinea come questa patologia, causata dal batterio Candidatus Liberibacter e trasmessa da insetti vettori, comprometta la produttività delle piante, portandole alla morte nel giro di pochi anni.

Una minaccia incombente

Attualmente, il batterio è presente in nord e sud America, ma è stato sporadicamente intercettato anche in Egitto e isola di Madeira: segnalazioni che suggeriscono che il pericolo si sta avvicinando all'Europa e, di conseguenza, all'Italia. Con una produzione che rappresenta una fetta importante del mercato agrumicolo europeo, il nostro Paese non può permettersi di sottovalutare questa emergenza fitosanitaria. 

Purtroppo, non esistono ancora cure o varietà resistenti: l'unica strategia efficace è la prevenzione, con monitoraggi serrati, misure di quarantena e tecnologie avanzate per il rilevamento precoce.

L'agrumicoltura italiana: un settore di punta

Come ricorda Beccatelli, la superficie coltivata ad arance in Italia ammonta a circa 86mila ettari, con la Sicilia che copre i due terzi delle superfici coltivate ad agrumi. La produzione di arance per la campagna in corso è stimata in 1,6 milioni di tonnellate, un valore rilevante, soprattutto se confrontato con i 5,5 milioni di produzione complessiva in Europa. 

I maggiori concorrenti del nostro Paese sono Marocco, Sudafrica ed Egitto, dove i costi di produzione sono irrisori e i controlli sulle malattie sono scarsi o nulli.

Il batterio che arriva dalla Cina

Il Greening, noto anche come Huanglongbing (HLB), è stato documentato in Cina da oltre un secolo. Si stima che quasi 100 milioni di alberi siano stati colpiti in tutto il mondo dalla malattia causata dai batteri Candidatus Liberibacter, trasmessi dalle psille. Tra i sintomi più evidenti vi è la presenza di rami gialli, foglie con maculature clorotiche e frutti piccoli e deformi.

Altre minacce in agguato

Oltre al Greening, altre malattie minacciano l'agrumicoltura, come il Citrus Black Spot, il Citrus Canker, il Citrus Leprosis Virus e il Citrus Variegated Chlorosis. Sebbene queste malattie non siano ancora presenti in Italia, la globalizzazione e il cambiamento climatico potrebbero favorirne l'arrivo nei prossimi anni.

La prevenzione è l'unica cura

Per questi patogeni non esistono cure efficaci. L'unica strategia per contenerli consiste nell'esclusione dei batteri e dei loro vettori attraverso rigidi protocolli di quarantena. La tecnologia, in particolare i sensori biocompatibili non invasivi, può giocare un ruolo chiave nel monitoraggio della salute delle piante e nel rilevamento precoce delle alterazioni riconducibili ai patogeni.

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