L’alleanza tra Conad e Finiper, annunciata il 24 settembre (vedi qui), crea un polo che insieme detiene il 14,9% delle quote di mercato – sempre alle spalle di Coop, ma praticamente a ridosso ora, considerando che quest’ultima ha il 15,1% di quote di mercato- all’interno del mondo della grande distribuzione organizzata per un giro d’affari complessivo pari a 14 miliardi di euro. Come viene sottolineato sulle pagine economiche del quotidiano La Repubblica, lo scenario che si prospetta nei prossimi anni all’interno del mondo della Gdo cambia, o potrebbe cambiare, in modo sostanziale, se non avere addirittura “effetti dirompenti”. E i propositi, come affermano Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, e Marco Brunelli, a capo del gruppo Finiper, sono quelli di sorpassare il primo della classe già a partire dal 2015, al massimo nel 2016.
Sebbene la partnership escluda accordi finanziari o scambi azionari, mette comunque in campo molti progetti, dei veri e propri “cantieri”, in più settori, con un focus particolare nel comparto dei freschi. Al centro dell’accordo non ci sono solo gli acquisti, ma anche lo scambio delle rispettive competenze. Come si legge su La Repubblica: “Tutto ruota attorno ai rispettivi punti di forza. Per Conad si tratta dei prodotti a marchio proprio che hanno la stessa qualità dei prodotti leader ma ad un prezzo inferiore del 30% e una presenza in tutte le provincie italiane e all’estero attraverso i partner di Core (i belgi di Colruit, la svizzera Coop e i tedeschi di Rewe); per Finiper si fa perno sul settore non food commercializzato negli ipermercati e sull’esperienza originale dei punti vendita della catena U2”.
E tra i possibili futuri “cantieri”, proprio l’insegna U2 del Gruppo Finiper, per ora presente solo in Nord Italia, potrebbe essere estesa su tutto il territorio grazie a questo accordo, in base alla complementarità presente con un’altra insegna di Conad, vale a dire Todis, uno dei tanti soci-imprenditori presente invece nel Sud. “Quando abbiamo lanciato U2 ci siamo ispirati proprio all’esperienza di Todis. In ogni caso ci piacerebbe esportare questa nuova formula in tutto il territorio nazionale” ha precisato Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Unes, capofila dei supermercati U2.
Molti i progetti possibili, quindi, come ribadisce Brunelli: “Non ci sono preclusioni: si può discutere anche dei marchi. L’importante è fare l’interesse delle aziende. E dare una mano alla crescita dei nostri fornitori. Abbiamo bisogno di fornitori italiani certificati, in grado di fornire prodotti di grande qualità per dare il meglio ai nostri clienti”.
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