01 giugno 2023

Alluvione e frane, la conta dei danni

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Campi coltivati e allevamenti tenuti fermi da allagamenti, frane, strade interrotte e dissesti dalla collina alla pianura. Le quasi 21mila aziende agricole coinvolte dall'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna stanno facendo i conti con le perdite e i danni subiti. Danni che coinvolgono anche gli oltre 41mila addetti, più della metà degli occupati nel settore in Emilia Romagna. La Regione sta lavorando per una definizione delle stime e alle richieste sui primi provvedimenti da fare al Governo e alla Commissione Ue.

Per quanto riguarda l'agroalimentare complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nei comuni coinvolti sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei Comuni con allagamenti, ma una significativa presenza anche in quelli interessati da frane. Gli addetti sono più di 23mila, quasi il 39% del totale regionale del comparto.

Ortofrutta sotto scacco

Emerge che le coltivazioni ortofrutticole e vitivinicole colpite dall'alluvione rappresentano il 45% circa della superficie ortofrutticola regionale, pari a quasi 80mila ettari. Tra le colture arboree, la vite è quella maggiormente coinvolta con circa 27mila ettari, pari al 50% della superficie complessiva della regione, di cui oltre il 60% a Ravenna. La produzione di pesche e nettarine colpita supera il 90% di quella di tutta la regione. Grande l'impatto anche sul settore zootecnico.

Incontro a Forlì

Ieri, l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, ha incontrato a Forlì i rappresentanti delle associazioni agricole e agroalimentari della provincia di Forlì-Cesena riuniti nel Tavolo Verde, assieme ai sindaci dei Comuni interessati e in quell'occasione ha illustrato i primi provvedimenti da attivare.

Per quanto riguarda lo stanziamento di 100 milioni per gli indennizzi a favore delle imprese agricole, nell'ambito del decreto legge Alluvioni annunciato dal Governo, la Regione chiede che le risorse complessive ricadano sullo strumento più veloce per garantire gli indennizzi alle imprese agricole e agroalimentari colpite, per permettere alle aziende di restare sul mercato nonostante i danni. In concomitanza, un decreto urgente dovrà definire l'intensità dell'aiuto. La Regione chiede inoltre un secondo Decreto legge nazionale Alluvioni per i risarcimenti.

Rimettere in marcia l'economia

“Abbiamo iniziato una fase di ricognizione più puntuale dei danni ed è già attivo il sistema di segnalazione per le imprese. – dice Mammi – Servono risorse adeguate e urgenti per rimettere in marcia l'economia del settore e risarcire le imprese agricole e agroalimentari per i danni produttivi. Poi contributi a fondo perduto fini al 100% per ricostruire le strutture e gli impianti in campo. Bisogna inoltre prevedere un adeguamento del quadro degli adempimenti amministrativi per consentire deroghe e proroghe aderenti all'emergenza, anche verso gli obblighi sulla Politica agricola comune che abbiamo con Bruxelles. E risorse per il ripristino e la ricostruzione delle infrastrutture idriche e irrigue gravemente danneggiate, la manutenzione del territorio, il contrasto al dissesto idrogeologico e le frane nelle zone collinari e montane. Noi da parte nostra modificheremo alcune misure di finanziamento dello Sviluppo Rurale per aiutare le imprese agricole e il territorio, ma servono nuovi aiuti nazionali ed europei”.

Risorse dal Psr 23-27 e dallo Sviluppo rurale nazionale

La Regione metterà subito a disposizione le risorse in avanzo dal Psr di transizione – circa 20 milioni di euro – più le prime risorse immediatamente a disposizione nel nuovo Sviluppo Rurale 2023- 2027, e ha richiesto alle altre Regioni italiane di riservare una percentuale dello Sviluppo rurale nazionale per i danni all'agricoltura della Romagna, come già è stato fatto in altri casi di terremoti e catastrofi avvenuti nel Paese. Un'altra leva è rappresentata dal fondo di crisi europeo da attivare sugli aiuti diretti agli agricoltori (Primo pilastro della Pac) per le aziende ricomprese nelle delimitazioni. In questo caso si tratterebbe di un contributo una tantum.

Infine, il fondo catastrofale europeo interviene con misure di ripristino e investimenti infrastrutturali nel territorio su strade, dissesti, frane.

La Regione sta lavorando insieme ai Centri di Assistenza Agricola (Caa) per una ricognizione dei danni delle imprese agricole, utile a contestualizzare le richieste a valere sui fondi nazionali ed europei. Per chi vuole invece fare una segnalazione autonoma è disponibile online un modulo per ogni segnalazione di danni alle produzioni agricole e/o alle strutture aziendali e infrastrutture interaziendali. Va compilato il questionario raggiungibile al link: Segnalazione sommaria di danni subiti dalle imprese agricole nel 2023 (regione.emilia-romagna.it).

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De Castro: “Modificare il Psr regionale”

Intanto ieri, in vista del dibattito in plenaria dell'Europarlamento sui costi sociali ed economici del cambiamento climatico alla luce delle alluvioni in Italia, Paolo De Castro aveva dichiarato: Le alluvioni delle scorse settimane, che hanno causato 15 vittime e sommerso, solo in Emilia-Romagna, decine di migliaia di ettari mettendo in ginocchio il 50% delle aziende agricole della regione, sono solo l'ultima delle sempre più frequenti catastrofi climatiche che affliggono le nostre aree rurali e tutti i nostri cittadini. In questa situazione, l'Unione europea non può rimanere in attesa“.

“Oltre all'attivazione immediata del Fondo di solidarietà europeo – ha sottolineato l'eurodeputato dem – occorre garantire ampia flessibilità all'Emilia-Romagna per modificare il proprio Piano di sviluppo rurale con misure straordinarie per il ripristino del potenziale produttivo agricolo e zootecnico danneggiato, da finanziare con risorse opportune, a partire dalla riserva di crisi della Pac“.

Servono decisioni urgenti e ambiziose – ha concluso De Castro – per dare risposte concrete agli oltre 40mila operatori impegnati nella filiera agro-alimentare emiliano-romagnola, pronti a rialzarsi ancora una volta nonostante le enormi difficoltà che stanno affrontando”.

Fonte: Regione Emilia-Romagna – Ufficio stampa Paolo De Castro

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