«Il biologico è un settore in tendenza positiva, sia sul territorio nazionale che all’estero. In Italia, però, si verifica un fenomeno strano: c’è un gap fra la propensione manifestata dai responsabili di acquisto e gli acquisti effettivamente fatti dai consumatori. Bisognerebbe capire perché alcune ricerche ci mostrano come la gran parte degli intervistati dichiara di aver acquistato almeno 1 prodotto bio negli ultimi 12 mesi, e poi in realtà la quota di mercato non raggiunge il 3%”. Una riflessione interessante quella di Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio, il marchio bio più conosciuto in Italia, sintomatica di un settore sul quale gravita l’attenzione di molti, ma che poi non trova il giusto spazio fra le scelte di acquisto.
«Il biologico è un prodotto di prospettiva, il target è formato da consumatori giovani – prosegue Pari – e per questa ragione siamo convinti che in futuro sempre di più la cultura del “mangiare meno, mangiare bene” che promuoviamo da anni, darà i frutti che ci auspichiamo. D’altro canto la politica di marca che abbiamo curato ci premia, mostrando come la brand awareness di Almaverde Bio sia ottima e vogliamo continuare a svilupparla”.
Per quanto riguarda l’aspetto distributivo Almaverde Bio è certamente ben posizionata: “Il brand nasce per soddisfare le esigenze della Gdo, e sicuramente questo è un canale che va potenziato perché è quello privilegiato dai consumatori. Il dettaglio tradizionale, per sopravvivere, deve specializzarsi. La scelta da parte nostra di aprire gli Almaverde Bio Market va nella direzione di servire consumatori che amano negozi specializzati e offrire loro un servizio a 360° tutto biologico”.