27 marzo 2014

Alta cucina e fragole Candonga

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Le fragole Candonga®, una cultivar distribuita dell’azienda vivaistica spagnola Planasa, leader europeo nella produzione di nuove varietà di frutta, sono protagoniste di un’intensa stagione di iniziative che vedono questo amatissimo frutto, già presente sul mercato ma che a breve raggiungerà il suo picco di vendite, diventare il soggetto di molte preparazioni di chef stellati italiani.

In partnership con il blog Viaggiatore Gourmet alias AltissimoCeto, on line dal 2006 e attivo nel mondo della comunicazione dell’alta ristorazione con reportage e l’organizzazione di cene in tutti i ristoranti stellati italiani, il Club Candonga – che riunisce da dicembre del 2013 i migliori produttori di questa cultivar – sta partecipando ad un Roadshow Excellence tra i ristoranti più famosi d’Italia. Dal ristorante Joia di Pietro Leemann di Milano al tre stelle Michelin Da Vittorio dei fratelli Cerea a Brusaporto in provincia di Bergamo. La prossima tappa si svolgerà nel ristorante Asola Cucina Sartoriale nel nuovissimo “The Brian & Barry Building Sanbabila” a Milano con lo chef Matteo Torretta: un appuntamento che sarà trasmesso in diretta anche sui canali social (Twitter, Facebook, Google+) di Candonga.

Diffusa soprattutto nel metapontino, dove ha trovato il suo habitat ideale, la fragola Candonga sta vivendo un periodo di grande successo anche secondo quanto riportano gli ultimi dati del CSO sulla fragolicoltura in Italia. In Basilicata copre l’80% della produzione. Per Carmela Suriano, ideatrice del Club Candonga e general manager di Planitalia, azienda del gruppo Planasa con sede in Basilicata a Policoro (MT), Candonga: «è riuscita a conquistare la fetta più grossa delle produzioni lucane così come era nelle previsioni. Le condizioni climatiche della fascia jonica-lucana esclusive, la professionalità dei produttori, la propensione verso l’innovazione e le tecniche di coltivazione ecocompatibili, sono variabili che incidono profondamente sul successo della Candonga, varietà dalla precocità naturale capace di distinguersi per gli ottimi valori in termini di ‘gradi Brix’ e ‘durezza’ che esprimono rispettivamente la ‘dolcezza’ e la ‘shelf life’».

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