23 novembre 2016

Alto Adige. Il bilancio per piccoli frutti e verdura

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Annata non semplice per i piccoli frutti, soprattutto per lamponi e ciliegie, tutto bene, invece, per le verdure altoatesine, vale a dire per i cavolfiori che rappresentano il 95% della categoria. Ormai a fine campagna e a raccolto ormai terminato, è possibile fare un sulla stagione di queste due categorie ortofrutticole coltivate con soddisfazione in Alto Adige.

Per quanto riguarda ciliegie e lamponi, la stagione è stata molto avara in quantità rispetto al 2015:  15 le tonnellate di lamponi (-44%) e 33 quelle di ciliegie (-72%). Tra le motivazioni del calo le gelate primaverili e il moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii) a fronte di prezzi, però, molto maggiori rispetto a quelli del 2015.

Con 400 tonnellate anche le fragole altoatesine hanno fatto registrare un raccolto inferiore del 20% rispetto al 2015. “Già da giugno il mercato si è mostrato molto ricettivo, non ci sono state sovrapposizioni con gli altri grandi produttori e il livello dei prezzi si è rivelato buono” commenta Gerhard Eberhöfer, responsabile vendite VI.P piccoli frutti che commercializza la maggior parte delle sue fragole localmente in Val Martello, in Val Venosta e nel resto dell’Alto Adige. Quest'anno il processo di maturazione è stato più uniforme rispetto al 2015. “Fondamentalmente comunque siamo molto soddisfatti del raccolto. Per l’anno prossimo, tuttavia, speriamo di tornare a produrre quantità maggiori per riuscire a mantenere la nostra competitività”.

ciliegie_altoadige

Per quanto riguarda le ciliegie, il responsabile vendite verdure e ciliegie per VI.P Reinhard Ladurner sottolinea come il raccolto negativo – delle 180 tonnellate previste ne sono state raccolte solo 160 – è stato comunque salvato grazie all'utilizzo di una macchina selezionatrice di recente acquisto: “a occhio nudo i produttori non sarebbero riusciti a selezionare i frutti danneggiati. Questo sistema, al contrario, seleziona le ciliegie danneggiate classificandole come merce industriale”.

Notizie tutte positive, invece, sul fronte verdura, che significa soprattutto cavolfiore. Sempre secondo Reinhard Ladurner, la quantità raccolta è aumentata del 25% fino a raggiungere le 2.900 tonnellate, lil dato più alto da sei anni a questa parte. Nessun problema, quindi, nell’approvvigionamento e nella distribuzione sul mercato italiano. “Da inizio giugno a fine ottobre abbiamo da un lato fornito giornalmente i nostri clienti in tutti i maggiori mercati generali d’Italia con verdura fresca e di alta qualità e, dall’altro lato, intensificato la nostra collaborazione con il moderno commercio al dettaglio di alimentari”, spiega Ladurner. “Nonostante la grande concorrenza esercitata dagli altri coltivatori europei, i produttori di verdure altoatesini sono stati comunque in grado di ottenere un ottimo risultato grazie all’elevato livello qualitativo e all’intensa attività sul mercato”

Riduzione, invece, per le patate, nonostante l’identica superficie di produzione: da circa 6.000 a 5.330 tonnellate. Secondo Hanspeter Felder, direttore della Cooperativa produttori sementi della Val Pusteria,
la causa è da ricondurre alle condizioni climatiche. Nelle importanti fasi della crescita, infatti, il tempo è stato piovoso e freddo, facendo sì che le patate risultassero sensibilmente più piccole. La pioggia estiva ha avuto effetti negativi anche sulla conservazione in magazzino, anche se il bel tempo durante il raccolto ha rimesso le cose in pari. Hanspeter Felder: “Fortunatamente in autunno, durante il raccolto, il clima è stato secco. Ciò ha permesso ai contadini di immagazzinare le patate alle giuste condizioni climatiche”.

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