Le amarene in impianto pedonale ad alta densità come fonte di reddito per le aree vocate. All'inizio, nel 2015, era un campo sperimentale ideato e seguito da Stefano Lugli (sperimentatore dell'ateneo di Bologna ora approdato all'Università di Modena e Reggio Emilia) per testare l’alta e l’altissima densità di impianto nella coltivazione delle amarene. Un sistema idoneo alla raccolta meccanica per il prodotto destinato all’industria di trasformazione, ma anche fruibile per la raccolta manuale, da terra, per il prodotto indirizzato al mercato fresco o a una gamma premium di trasformato, per la quale servono materie prime di elevata qualità e senza difetti.
Ora, è un frutteto (commerciale) pedonale, circa un ettaro di superficie all’interno dell’Azienda agricola Ivo Piombini a Casinalbo (Modena), suddiviso in tre blocchi, ognuno dei quali corrisponde a una differente densità di impianto. Nello specifico, con distanze tra i filari di 4 metri, le piante sono distanziate sulla fila a 1, 1,5 o 2 metri, corrispondenti a 2.500, 1.666 o 1.250 piante per ettaro. “Avevo già degli impianti di amarene tradizionali – spiega il titolare, Ivo Piombini – ma la varietà di amarena testata dall’UniBo è un’altra cosa. E la densità intermedia è quella che ci offre i risultati migliori”.
La varietà in questione è il frutto di una collaborazione tra l’Università di Bologna e la Cornell University (NY, Usa) che in Europa non è in commercio e non è neppure mai stata brevettata. Ma possiede caratteristiche vegetative e pomologiche particolarmente indicate per la coltivazione nella pianura emiliana e per l’alta densità di impianto.
E’ stata soprannominata Rio Cerca o “Amarena del Rio” proprio per via del piccolo corso d’acqua che scorre in prossimità del campo sperimentale di Casinalbo. La maturazione dei frutti è tardiva, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio: “Un bel vantaggio per noi, perché finito con le amarene tradizionali iniziamo con queste – dice Piombini – Sono belle da vedere e buone da mangiare, perché sono più grosse (calibro 26 mm), polpose, con un buon livello di zuccheri (19 °Brix) e acidità relativamente bassa (14 g/l espressa in acido malico). Ecco perché è apprezzata anche dagli amanti delle ciliegie fresche”. Per la tipologia dei frutti (gruppo delle “Amarelle”) Rio Cerca risulta comunque idonea anche alla trasformazione industriale o artigianale di pregio, come confetture extra, amarene fritte, succhi limpidi, surgelati e altro ancora.
Torniamo agli impianti ad alta densità. “I vantaggi più evidenti di questo sistema di coltivazione rispetto a quelli tradizionali sono l’aumento delle rese, un prodotto con standard qualitativi superiori e costi di produzione inferiori – spiega Piombini – Negli impianti ad alta densità la mole degli alberi viene ridotta drasticamente, il periodo improduttivo è accorciato a pochi anni, mentre le rese sono maggiori e anche più costanti negli anni”. Non solo, tutta la gestione è agevolata: le piante si seguono da terra, l’uso di prodotti fitosanitari e concimi è più razionale e le operazioni – dalla potatura alla raccolta (manuale) – sono più efficienti.
“La destinazione industriale delle amarene e gli attuali livelli di prezzo (attorno ai 0,70 euro/kg, ndr), però, non giustificherebbero questi investimenti – precisa Piombini – Per questo motivo noi ci siamo orientati perlopiù alla vendita diretta in azienda. Così facendo, riusciamo a spuntare fino a 3 euro/kg per il prodotto tal quale senza peduncolo e fino a 4,5 euro/kg per il frutto con peduncolo o già denocciolato”.
Ecco perché in uno dei capannoni aziendali è stato installato un impianto per la denocciolatura, adattato ad hoc, che lascia il frutto intero. “Da noi è tradizione fare la marmellata ma anche le amarene fritte con la frutta intera – osserva l’imprenditore emiliano – e qui arrivano famiglie ma, soprattutto, proprietari di gelaterie e pasticcerie che vengono ad acquistare le nostre amarene intere. Amarene che, come ho detto, sono buonissime anche per il consumo fresco”. La raccolta dell’amarena del Rio inizia a fine mese e termina nell’arco di 15 giorni.