Attraverso il suo Venture Arm Blu1877, Barilla ha scelto la startup Zero (azienda fondata nel 2018 a Pordenone) per l’avvio di un progetto che porterà alla produzione di materie prime vegetali in vertical farming. Nello specifico, di alcune delle materie prime vegetali utilizzate per la produzione dei sughi pronti del colosso alimentare, quali micro-ortaggi e basilico.
Barilla e Zero si sono dati l’obiettivo di perfezionare il percorso che, da ricerca e sviluppo, passerà agli studi preliminari di fattibilità industriale. “Siamo nati con la missione di rendere il vertical farming sostenibile e scalabile – ha dichiarato Daniele Modesto, amministratore delegato di Zero – Essere scelti da Barilla come partner per le iniziative di vertical farming conferma come siamo riusciti a costruire una tecnologia in grado di garantire parametri di produttività, qualità e sostenibilità industriale ai vertici del settore e in linea con i bisogni della più esigente industria alimentare”.
Peraltro, le insalate a marchio Zero Farms di Zero (rucola, insalata gentile, aromatiche e mix di insalate) sono già disponibili in alcuni supermercati Eurospesa del Gruppo Dado in Veneto e Friuli Venezia-Giulia.
Start-up e agrifood
Secondo AgFunder nel 2020 le startup dell'agrifood mondiale hanno investito un totale di 30 miliardi di dollari, il 30% in più rispetto all'anno precedente. L'Italia è al 14esimo posto in Europa per capitale raccolto, ma – nonostante il limitato accesso al capitale – le startup italiane dell'agrifood rappresentavano il 6,8% del totale globale.
Intanto, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto di destinare 5,7 miliardi di fondi all'agricoltura per progetti di valorizzazione delle filiere, digitalizzazione e infrastrutture idriche.