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26 agosto 2024

Anguria a 42 euro (15 kg) e la solita polemica da ombrellone

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Dal cocomero a 1 centesimo per finire a quello da 2,7 euro il kg, ma fa più colpo scrivere: anguria da 42 euro. Anche se si tratta di un pezzo da 15 kg  e di un prodotto premium di un'azienda sul mercato dal 1938 specializzata  in frutta di qualità extra. Poi basta scrivere Costa Smeralda per fare il pieno di commenti social sull'anguria di lusso. Eppure dal fruttivendolo e pure in Gdo si fa il pieno di quotazioni oltre 2 euro per le angurie firmate. Siamo alla solita polemica da ombrellone. Per di più innescata da un commerciante.

Boom social scoppiato su X con 400mila visualizzazioni 

Il boom social è letteralmente il frutto del tweet su X (ex twitter) di @EmanuelaErre che alla foto dell'anguria con appiccicato lo scontrino ha affiancato la parola magica: Porto Cervo.  La chiave interpretativa è chiara: anguria da ricconi, prezzi da Sardegna balneare fronte nord orientale. Sotto corrono i commenti contro la località balneare o infarciti di luoghi comuni: "Beh chi fa’ vacanza a Porto Cervo se la può tranquillamente permettere" fino all'esagerazione "Basta evitare di andare in certi posti che consiglio solo alla guardia di finanza". La fiera della banalità. 

Ci pensa un altro utente del social di Eleon Musk a riportare il discorso alla realtà: "Dal fruttivendolo qua sotto (San Francesco della Vigna) è a 2,50 euro il chilo. Che fa 38 euro per 15,3 chili. E non sono manco Diamonds". 

Angurie per tutti i prezzi 

Per fortuna sono lontani i tempi dell'anguria a 1 centesimo - protagonista Eurospin ma si trattò di una promozione come tante altre realizzate in gran parte delle insegne della Gdo seppur estrema - poi spesso si registrano scontistiche con il frutto venduta a poche decine di cent il chilo. 

In piena stagione le angurie si comprano facilmente a poco più di 0,50 euro il kg mentre le baby angurie superano l'euro e quelle firmate intorno e sopra i 2 euro. Siamo in serie A, ma c'è pure la Coppa dei Campioni con le firme più prestigiose e prezzi che arrivano ai tre euro come le quotazioni dell'azienda Santelli che hanno creato tanto clamore. Senza dimenticare alcune aste internazionali dove i cuochi di Manhattan sono arrivati a spendere fino a 45 dollari il kg per i meloni di Zerbinati.

Un imprenditore di Ferrara ha fatto scoppiare il caso, non le associazioni dei consumatori 

La storia, rimbalzata sui maggiori quotidiani italiani, non è il risultato di una azione di denuncia delle associazioni di categoria. L'autore del post, neanche di successo visto che non è andato oltre i 134 like e una sola condivisione, è Roberto Marzola, presidente di Confcommercio sport Ferrara e titolare di Promo Casa.  

Questo il testo che probabilmente non ci si aspetta da un commerciante: "Ero andato in oreficeria a Porto Cervo per prendere una cocomera ma 42,62 euro mi sembravano tantissimi e non era neppure firmata. Ci sarà la sorpresa di un diamante dentro sicuramente sarà buonissima per chi potrà permettersela".

Una boutade, poco rispettosa per la firma quasi secolare dell'azienda, che poteva finire lì. Ma le parole e le immagini contano. Fino a far diventare virale la foto con scontrino e spingere i giornali nazionali a sfornare tanti articoli sul tema. Di sicuro interesse, spia che l'inflazione è ancora ben presente nel mondo alimentare, ma basata su una informazione imprecisa, a esser buoni, e distorta. 

L'anguria non è stata comprata in una bottega di frutta gourmet, ma in una insegna della Gdo: la Despar Eurospar - Smeralda Supermercati. Abbiamo controllato è lo stesso identico prezzo si trova presso altri operatori commerciali. Quindi nessun effetto Porto Cervo, almeno in questo caso, nonostante che nella rinomata località turistica, non lontano dal punto di vendita, i prezzi sono d'abitudine abbastanza sostenuti. 

Perché la frutta non può essere venduta come il vino?

La cronaca del cocomero smeraldino è utile per capire come per la frutta manchi una visione simile a quella del vino. Quest'ultimo prodotto si vende anche sotto i 2 euro nei supermercati ma a soli pochi metri si possono acquistare bottiglie dai 50 ai 100 euro. Senza, ormai, nessuno scandalo. 

Anche per la frutta c'è il prodotto che vale poche decine di centesimi e quello che può registrare quotazioni anche dieci volte più alte. Si tratta di nicchie che hanno dietro un'accurata selezione, un investimento tecnologico, un saper fare costato risorse economiche e tanto studio.  

Può e deve coesistere l'anguria da 50 cent il kg e quella da 3 euro. Importante, per il bene di tutta la filiera, è comunicare bene le differenze e non fare confusione tra prodotto e prodotto. 

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