E' appena scattata la stagione commerciale della anguria Lola della Op Bristol. Una anguria che, con i suoi 18-20 chilogrammi, va in controtendenza rispetto alla preferenza data a midi e mini. “Abbiamo iniziato gli stacchi da una settimana e la prossima entreremo nel picco produttivo”, dice Tommaso Concari, responsabile tecnico e qualità della Op toscana (ha sede legale a Grosseto) che produce con soddisfazione la varietà già da alcuni anni. “E’ una maxi anguria precoce che abbiamo selezionato dopo numerosi test e che si caratterizza per la buccia sottile di colore verde striato. Molto croccante e gustosa, e dal grado zuccherino elevato, è ideale da fare a fette – continua il tecnico – Con Lola iniziamo a fine maggio con la produzione nel Grossetano, per poi proseguire nel Mantovano a Sermide e Viadana, a Cremona, e anche a Pavia e a Novellara (Reggio Emilia) arrivando fino a metà luglio. In questi primi giorni i prezzi sono soddisfacenti, decisamente sopra l’euro/chilo”.
La varietà, commercializzata con il bollino Lola che la contraddistingue, è molto apprezzata nei mercati all’ingrosso ed è considerata di riferimento tra le angurie di alta qualità. “E’ delicata e difficile da coltivare – aggiunge Concari – perché richiede una tecnica complessa e una cura particolare, oltre al notevole impegno da parte delle aziende produttrici. Per rendere riconoscibile il prodotto applichiamo su ogni frutto il bollino Lola Bristol”.
Il progetto Bristol è nato nel 1999 a Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), con l’obiettivo di commercializzare meloni e angurie di elevata qualità, prodotti con le migliori tecniche e nel rispetto della salute dell’uomo e dell’ambiente. Una realtà alla quale hanno aderito tecnici, vivaisti e alcune aziende specializzate nella coltivazione di meloni e angurie. Nel 2014 il passaggio a Organizzazione di produttori, ma la mission è la stessa: valorizzare la qualità, ottenuta con attenti processi produttivi in campo, tramite costanti controlli qualità sul prodotto raccolto e successive operazioni di selezione e di packaging.
Prodotto di punta della Bristol è il melone liscio Honeymoon, a marchio Bristol o Venere (a peso garantito) che la Op produce da metà maggio a metà settembre. “Rispetto ad altre aziende, anche in questo caso abbiamo standardizzato l’offerta durante l’intera campagna con una unica varietà coltivata in differenti areali produttivi – spiega Concari – Si inizia in provincia di Grosseto con la coltura protetta poi, da fine maggio a primi di luglio, saliamo al Nord, nel Mantovano a Sermide e Viadana, Cremona e anche a Modena e Rovigo, sempre con il prodotto in serra. Ai primi di luglio torniamo con il pieno campo a Grosseto e a Roseto degli Abruzzi (Teramo) dove si raccoglie fino a metà settembre. Un enorme sforzo logistico e organizzativo che ci permette di garantire sempre la stessa, elevata, qualità”.
La campagna 2020 è iniziata in anticipo di una settimana e con pezzature leggermente inferiori al 2019. Pezzature che sono già tornate nella norma. “Il mercato sta procedendo bene, in questa settimana cominciano i volumi più importanti e, con una maggiore disponibilità a livello generale, i prezzi potrebbero assestarsi, ma al momento non c’è surplus d’offerta quindi siamo soddisfatti”, conclude Concari.
Destinazione principale del melone Honeymoon è la grande distribuzione organizzata del centro-nord Italia che riceve il 65-70% della produzione. L’anno scorso l’Op Bristol ha commercializzato oltre settemila tonnellate tra meloni (2.100 t) e angurie (5.200 t), con un incremento di fatturato del 20% sul 2018.