“Per noi il reparto è il luogo fondamentale per costruire una relazione con il consumatore: da un lato perché abbiamo un budget da investire in comunicazione abbastanza limitato, e sarebbe quindi difficile pensare a campagne Tv/Radio, dall’altro lato perché non siamo distribuiti in maniera omogenea e capillare su tutto il territorio nazionale, ma concentrati in determinate zone. Il rapporto con il consumatore si costruisce quindi in reparto, attraverso attività con hostess o locandine sui punti di vendita e attraverso il prodotto”. Serena Pittella, responsabile marketing di Aop Luce di Fondi (Latina), inizia così le sue riflessioni sui “materiali e metodi” per approcciare in modo empatico ed efficace il consumatore di frutta e verdura. Temi portanti del Focus Gdo 2022, al centro anche della tavola rotonda “Ortofrutta, un sistema di valori da comunicare in reparto“, organizzata con Sg Marketing il 13 aprile a Bologna in occasione di Marca Fresh.
“Da alcuni anni, per esempio, inseriamo mini depliant informativi nel pack di alcuni prodotti – continua Pittella – Siamo partiti con la Melannurca Campana Igp, che ha delle caratteristiche di unicità che andavano spiegate al consumatore anche per farne comprendere il differenziale di prezzo con le altre mele, per cui attraverso un QR-code si rimanda a un video sul peculiare processo di raccolta e lavorazione. Oggi li inseriamo anche nelle confezioni di verdure meno conosciute, quali gli agretti o il cavolo nero, per dare informazioni su come pulire e cucinare il prodotto”.
Il dopo Covid in-store
Dopo due anni di stop alle iniziative in reparto, con l'allentamento delle misure di contenimento Covid-19, stanno tornando le prime attività in-store. “Proprio questo fine settimana abbiamo svolto qualche iniziativa nei punti di vendita – racconta la manager – In un negozio abbiamo allestito un piccolo melaio, con il letto di paglia sul quale vengono disposte ordinatamente le mele annurche per completare la loro maturazione sotto il sole d’autunno. In accordo con la catena, volevamo ricreare un po’ di quella magia nel reparto e far capire concretamente ai consumatori perché questo prodotto è così speciale, straordinario. Per tutta la durata dell’attività, i monitor posizionati all’interno del punto di vendita hanno riprodotto in loop il nostro video sul processo produttivo della Melannurca. Oltre all’hostess, nella giornata di sabato, anche Giacomo Galdiero (l’amministratore delegato di Aop Luce, ndr) ha partecipato attivamente all’evento, invitando i passanti a portare a casa una mono-confezione in omaggio per assaggiare la mela”. E' ancora complicato, infatti, svolgere le degustazioni sul punto di vendita a causa delle restrizioni Covid.
Negozio fisico ma anche social
Ma non ci si dedica esclusivamente alle attività in store. “Dall’anno scorso stiamo gestendo in maniera più strutturata e organica i nostri social network, con post settimanali su Facebook e Instagram che illustrano le caratteristiche dei nostri prodotti di stagione, curiosità e ricette. Inoltre abbiamo aperto pochi mesi fa anche la pagina Linkedin di Aop Luce, con contenuti rivolti agli operatori professionali”.
La sostenibilità nei fatti
Negli ultimi due anni Aop Luce ha completato gli ampliamenti di entrambi gli stabilimenti, sia quello di Fondi per la lavorazione degli ortaggi (che è stato completamente ristrutturato anche nella parte preesistente), sia quello di Sessa Aurunca (Caserta) per la lavorazione della frutta, cercando di ridurre al minimo il loro impatto ambientale. Con un ampio e completo progetto di ottimizzazione energetica, i siti produttivi hanno digitalizzato e interconnesso tutti i macchinari per la lavorazione dell’ortofrutta, gli impianti fotovoltaici installati sui tetti (per un totale di 300 kw La Flacca e 800 kw Giotto) e gli uffici in loco, realizzando così vere e proprie smart factory efficienti e sostenibili.
La nostra produzione viene commercializzata con il marchio Aop Luce ma in una buona parte anche con il marchio del distributore, che pone sempre più enfasi sulla sostenibilità di packaging e contenuto; la plastica che utilizziamo è ormai esclusivamente R-PET e, per molte linee di prodotto, è stata sostituita da confezioni in cartoncino; abbiamo aggiornato tutti gli imballi prestampati inserendo le indicazioni per lo smaltimento, come previsto anche dalla normativa che andrà in vigore a giugno 2022. Inoltre lavoriamo quotidianamente con la Gdo per sviluppare soluzioni di confezionamento a ridotto impatto ambientale, funzionali ma anche non eccessivamente onerose, perché in certi casi la componente imballo sta arrivando ad incidere più dell’ortofrutta sul costo totale del prodotto. Continua, poi, per il secondo anno la nostra esperienza con il biologico: il test fatto con pochi ettari di fragole nel 2021 ha dato buoni risultati, pertanto stiamo riproponendo la referenza in vaschetta di cartoncino da 300 grammi con un bollino che evidenzia la produzione bio”.
Un'ultima considerazione riguarda il particolare momento storico che stiamo vivendo. “Questo contesto rende difficile la progettualità – conclude Serena Pittella – Gli aumenti dei costi degli imballi, dell’energia elettrica e dei trasporti, ma anche le incertezze legate agli sbocchi di mercato, alla guerra, al contesto economico e alla diminuzione del potere d’acquisto del consumatore, tutto ciò ci impone una grande riflessione su come vada gestita l’ortofrutta, altrimenti la produzione rischia veramente di collassare”.