26 ottobre 2020

Assemblea Fruitimprese: tre grandi sfide per il futuro

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Si è svolta a Roma a porte chiuse, causa pandemia da Covid 19, l’annuale assemblea di Fruitimprese, aperta da una relazione del presidente Marco Salvi che ha rivendicato “con stima e orgoglio il ruolo fondamentale svolto dagli operatori del nostro settore che, da subito, si sono prodigati per garantire alla popolazione la fornitura continua di prodotti freschi nonché un reddito alle famiglie dei propri dipendenti. Reddito che purtroppo è venuto meno in altri settori”.

I provvedimenti governativi

Guardando ai provvedimenti governativi che si sono susseguiti da marzo ad oggi: “Da un lato manifestiamo il nostro apprezzamento per alcune misure per le quali Fruitimprese si è fortemente impegnata quali l’inclusione degli operatori ortofrutticoli tra quelli esclusi dal lockdown (in un primo momento inspiegabilmente dimenticati), e il blocco delle indebite richieste di certificazioni di prodotto Covid free. Ma dall'altro lato non possiamo che dichiararci delusi per alcune mancate decisioni e soprattutto l’assenza di aiuti economici per il nostro settore”.

Manodopera non pervenuta

I provvedimenti del Governo “non sono infatti riusciti a risolvere del tutto la crisi della manodopera specializzata nel periodo estivo, per la quale abbiamo proposto più volte il “modello tedesco” della quarantena attiva, costringendo i nostri operatori a reclutare i dipendenti da altri settori sostenendo i costi di formazione di tanti aspiranti lavoratori agricoli che, purtroppo, spesso hanno rinunciato lasciando il datore di lavoro con un problema irrisolto ed un inutile aggravio di spese”.

Esclusi dalla decontribuzione

“Per quanto riguarda gli aiuti, riteniamo incomprensibile l’esclusione del nostro settore da quelli beneficiari della decontribuzione previdenziale, cui si è aggiunta la sorpresa del credito di imposta per le spese destinate all'acquisto dei dispositivi di protezione, fissato ora al 28,3%, ma in un primo tempo stabilito al 9%.  Si tratta di un cortocircuito della politica – denuncia Salvi – In pratica, gli operatori ortofrutticoli vengono esclusi dalla decontribuzione perché rientranti tra quelli che non hanno subito interruzioni delle attività durante il lockdown ma, nello stesso tempo, non viene riconosciuto loro un ristoro per l’aggravio dei costi di produzione e di mantenimento delle misure sanitarie necessarie a garantire ai consumatori i prodotti provenienti dalla filiera della vita, come ama definirla la ministra Bellanova”.

Tre grandi sfide per il futuro: Brexit, plastica e Farm to fork

Dopo aver commentato i numeri del settore, il presidente Salvi ha ricordato che il futuro riserva tre grandi sfide. “La prima in ordine cronologico è la Brexit. Purtroppo in questo senso le trattative che si dovrebbero concludere il 31 ottobre non stanno procedendo verso una soluzione positiva per entrambi i contraenti e già si palesano le ombre di grandi portatori di interesse come gli Stati Uniti intenzionati a stringere accordi commerciali con gli inglesi ed indebolire l’Unione Europea nel puro spirito “divide et impera”.

La seconda sfida, di cui purtroppo si parla poco, ma che non potremo evitare, è la tempesta perfetta del packaging di plastica che si manifesterà, salvo auspicabili proroghe, a partire dall'1 gennaio 2021. Ad un previsto ulteriore incremento del contributo ambientale Conau, su cui fanno affidamento gli appetiti insaziabili dei Comuni,  si aggiungerà la famigerata plastic tax che porterà la tassazione ambientale su questo materiale oltre la soglia di 1 euro il kg. In questi giorni stiamo lavorando col Conai e con l’Agenzia delle Dogane  per garantire a chi esporta il ristorno di quanto spettante, ma non possiamo negare che questi mutamenti dovranno indurci a una radicale riorganizzazione del packaging. In questo senso sarà fondamentale un coordinamento di tutti gli attori coinvolti per individuare un materiale alternativo ed una tipologia di packaging concordato a livello nazionale ed internazionale, evitando fughe in avanti e la moltiplicazione delle soluzioni alternative che creerebbero maggiori costi e incertezza anche per il consumatore”.

“Collegata alla questione ambientale – continua Salvi – è  anche la terza sfida in programma, la Farm to Fork Strategy, anche conosciuta come strategia “dal campo alla tavola” con cui l’Unione Europea vuole rendere l’attuale sistema alimentare più sostenibile, equo e rispettoso della salute umana e dell’ambiente”. In tal senso – conclude Salvi – “sono certo che le nostre imprese sono pronte a raccogliere la sfida, dal momento che sono già da diversi anni in prima linea nel ridurre l’impiego di sostanze chimiche privilegiando metodi alternativi come la lotta integrata. Ciò che auspichiamo è che ai nostri imprenditori si consenta di essere parte di questa rivoluzione verde, dotandoli tuttavia dei necessari strumenti di protezione delle colture, elementi imprescindibili per un settore soggetto alla crescente instabilità climatica e ad invasioni di specie aliene e fitopatologie. Esempio lampante in questo senso è la maculatura bruna delle pere che sta riportando alla ribalta problematiche produttive che pensavamo risolte da 40 anni”.

Il nuovo Consiglio

Nel corso dell’assemblea si è proceduto al rinnovo del Consiglio Direttivo di Fruitimprese. I consiglieri eletti sono: Battaglio Luca, Bighelli Stefano, Campisi Giuseppe, Canalella Alessandro (nuovo), Carpentiere Luigi, Citterio Domenico, Cosentino Sebastiano, D’Aprile Matteo, Del Core Massimiliano, Duoccio Lucio (nuovo), Fabbri Pietro (nuovo), Falzi Matteo, Ferri Gabriele (nuovo), Giuliano Nicola (nuovo), Martignago Livio, Mazzoni Luigi, Odorizzi Leonardo, Rivoira Michelangelo, Secondulfo Anna Rita (nuova), Torrengo Paolo (nuovo). A questi si aggiungono i consiglieri di diritto: Bonomo Luca, Calcagni Giuseppe, Calcagni Riccardo, D’Avino Baldassarre, Laporta Michele, Manganaro Placido, Messina Francesco, Minguzzi Giancarlo, Neri Patrizio, Oberrauch Michael, Pagni Attilio, Peviani Luigi, Pezzo Stefano, Romagnoli Giulio, Salvi Marco, Suglia Giacomo.

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