“Dalla Romagna può arrivare un contributo importante al Piano strategico della gestione del rischio in agricoltura 2024: le calamità di quest’anno hanno condizionato l’andamento del settore primario, ma hanno impattato anche sui bilanci delle assicurazioni, tanto da determinare l’incremento dei tassi assicurativi e la più difficile copertura di certi eventi. Bisogna trovare un nuovo equilibrio sostenibile nella gestione del rischio e noi siamo pronti a fare la nostra parte”. La riflessione è di Andrea Ferrini (nella foto), presidente di Condifesa Romagna, associazione senza scopo di lucro con quasi 50 anni di storia che associa oltre mille imprese agricole, affiancandole nella prevenzione e nella gestione dei rischi.
“Nella Legge di Bilancio – argomenta Ferrini – è arrivata la conferma di un’aliquota contributiva ridotta al 40%, rispetto al 70%, per il 2022, uno scenario che si ripeterà anche per il 2023. C’è un tema di risorse insufficienti, dettato sia dall’aumento delle aziende che saggiamente si assicurano, sia soprattutto dal ripetersi di eventi calamitosi dalla portata devastante. Ci auguriamo che si possano trovare risorse aggiuntive per il 2022 e il 2023, ma lo scenario è piuttosto chiaro: per il 2024 dovrà necessariamente crescere la consapevolezza che il contributo non sarà più quello degli anni precedenti e per questo la gestione del rischio deve essere sempre di più integrabile con la difesa attiva”.
“L’obiettivo – aggiunge Alberto Mazzoni, vicepresidente di Condifesa Romagna – è sempre quello di salvaguardare la redditività delle imprese agricole anche davanti ai mutamenti climatici e alle avversità che si palesano con sempre maggior frequenza, ma che nell’orizzonte 2024-2027 sia sostenibile anche per le assicurazioni: l’aliquota al 40% non deve sfiduciare gli agricoltori, anche se nell’immediato porta a difficoltà sia a Condifesa che alle imprese associate, ma deve essere uno stimolo per avviare un approccio di moderno risk management nel nostro comparto. Come Condifesa proporremo coperture assicurative adeguate anche nella prossima campagna, però dobbiamo essere portatori di una cultura di gestione del rischio che guardi ai nuovi strumenti di difesa attivi e passivi, alle opportunità che la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica mette a disposizione dell’agricoltura, nel monitoraggio dei campi, nell’ottimizzazione degli interventi e anche nella previsione degli eventi estremi e nella prevenzione dei possibili danni – conclude Mazzoni – Questo nell’ambito di un sistema sostenibile per tutti gli attori in campo e il ruolo delle istituzioni, a tutti i livelli, è fondamentale”.
“La gestione del rischio in agricoltura – spiega Paolo Di Paolo, direttore Condifesa Romagna – non può più avvalersi delle sole polizze agevolate da contribuzione pubblica, oggi lo strumento maggiormente utilizzato dalle nostre imprese, ma deve piuttosto combinare queste con tutti gli strumenti a disposizione e disciplinati annualmente dal Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura. Tra questi le Polizze Index, che coprono la perdita di produzione assicurata per danno di quantità e/o qualità a seguito di un andamento climatico avverso: una sorta di ombrello per le imprese agricole, utili per coprire rischi normalmente non assicurabili, come strumento complementare alla polizza tradizionale o ancora quando la copertura classica risulta particolarmente onerosa. Poi ci sono i fondi di mutualizzazione e degli Ist (Income stabilization tool – Strumento di stabilizzazione del reddito, ndr) i quali potranno contribuire efficacemente ad accrescere le coperture contro i rischi meteoclimatici, sanitari e ambientali e contro le perdite di reddito. Da non dimenticare inoltre il Fondo mutualistico nazionale AgriCat, costituito per coprire i danni da avversità catastrofali, che dal prossimo anno, si auspica, possa essere fattore determinante nella complessa strategia di avvicinamento all’apertura della campagna assicurativa oltre che a garantire un certo livello di reddito a tutte le imprese. Integrando quindi i vari strumenti di gestione del rischio, si potrà raggiungere la stabilità finanziaria di cui tutte le imprese necessitano – conclude Di Paolo – e il Condifesa Romagna intende avere un ruolo centrale nel perseguimento di tale obiettivo”.
Fonte: Condifesa Romagna