08 novembre 2021

Assosementi spegne 100 candeline, ma guarda al futuro con le biotecnologie

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Nel 1921 il mais rendeva 13 quintali per ettaro, nel 2021 siamo a 130 quintali. Dieci volte tanto e oggi si lavora con meno fatica e sforzo fisico. Il “Sol dell'avvenire” è spuntato da tempo sui campi, ma ogni epoca ha i suoi mali e le sue sfide. Presto bisognerà fare i conti con 10 miliardi abitanti del pianeta terra e tanti affamati, ci sono da ridurre imperativamente  i trattamenti chimici, non impoverire i terreni e restare competitivi in un mercato globale, nonostante il richiamo sempre più forte al locale e alle tradizioni. Si festeggia con la torta numerata al secolo a Bologna, nella cerimonia per il centenario di Assosementi. Gloria del passato e sguardo verso il futuro.

Un settore da 1 miliardo di euro

Giuseppe Carli, presidente di Assosementi

Oltre l'aumento della resa per ettaro è necessario leggere i dati del settore: “Un miliardo di euro di fatturato annuo, 208mila ettari di superfici destinate alla produzione delle sementi ufficialmente certificate nel 2020 e 33mila ettari destinati alle sementi orticole, 19mila agricoltori coinvolti a livello nazionale nella moltiplicazione”. Numeri belli, quelli del sementiero italiano.

Bene la celebrazione, bene l'ultimo bilancio ma il presidente dell'associazione, Giuseppe Carli, proietta l'associazione nel futuro: “Tra trent’anni saremo 10 miliardi  e l’agricoltura sarà chiamata a produrre di più, senza aumentare le superfici e al tempo stesso riducendo gli input naturali e chimici. Il settore sementiero è pronto a garantire risposte concrete per affrontare e vincere queste sfide”. Una chiave, secondo l'associazione,  è la biotecnologia.

“Distinguere transgenesi da mutagenesi”, De Castro si appella all'Europa

E' da tanto tempo che si parla di biotecnologie, ma come si è sentito anche nella cerimonia di Bologna, c'è timore a usare alcuni termini, c'è paura di  allarmare l'opinione pubblica. Il tema è delicato, anche se affrontato più o meno da tutti i relatori, e ci pensa, in collegamento video da Bruxelles l'europarlamentare Paolo De Castro a fare chiarezza: “Ci auguriamo che la Commissione Europea possa elaborare al più presto una nuova regolamentazione che distingua nettamente tra transgenesi e mutagenesi.  L’innovazione in campo sementiero deve essere resa fluida, per dare vita a nuove varietà che siano davvero capaci di combattere le malattie delle piante per via genetica e non chimica. I nostri agricoltori devono essere competitivi e noi abbiamo il compito di aiutarli. Le NGTs (New Genomic Techniques) rappresentano una grande e straordinaria opportunità che l’Europa non deve lasciarsi scappare”. Punto.

I messaggi dalla politica: il ministro Patuanelli 

Per il centenario sono intervenuti con dei messaggi il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi. Iniziamo dal ministro che ha sottolineato sull'associazione: “Un’azione volta a valorizzare le varietà del passato e a svilupparne di nuove, anche grazie all’uso delle moderne tecnologie, nell’ottica di un progressivo miglioramento delle potenzialità produttive e delle capacità di difesa delle piante nei confronti delle avversità biotiche e abiotiche“.

Qui il messaggio importante: “A tal proposito, che sia garantito, sia a livello europeo che nazionale, un quadro normativo aggiornato e più specifico, che tenga conto del progresso tecnologico registrato negli ultimi anni”.  Filippo Gallinella, presidente XIII commissione agricoltura della camera dei deputati, ha sottolineato: “Con il mio gruppo sono primo firmatario della proposta di legge per cominciare a sperimentare in campo le NGTs”. Questa la richiesta più forte. Sulla necessità dell'innovazione ha puntato anche il sottosegretario del ministero della Salute. Andrea Costa.

Ricorre ai numeri e alle cose fatte il presidente Bonaccini

L'assessore Mammi e il presidente Bonaccini

Il presidente punta alla sostanza: “La filiera agricola rappresenta da sempre la spina dorsale dell’economia emiliano-romagnola e continueremo a sostenerla. L’Emilia Romagna è stata la prima regione italiana a ricevere il via libera della Ue al programma di sviluppo rurale per il 2021-22: oltre 400 milioni di euro, il 35% in più rispetto al passato, saranno dedicati alle imprese, all’innovazione, ai giovani e alla buona occupazione. Ci sono tutte le premesse perché questi anni rappresentino una svolta decisiva e sono certo che dalla vostra associazione giungerà un contributo importante, come è sempre stato”.
L'assessore Mammi ha puntato sulla sostenibilità, sul biologico da far crescere e sui giovani perché ben disposti all'innovazione.

Gli ospiti internazionali

Assosementi tavola rotonda con Carli e Pompignoli

Un centenario di spessore internazionale grazie agli interventi di Michael Keller, segretario Generale di ISF – International Seed Federation, e di César Gonzalez, manager public affairs di Euroseeds, che hanno anticipato la tavola rotonda “Politica, industria e istituzioni alla sfida della sostenibilità”. Tavola alla quale cui hanno partecipato Massimo Casciello, direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, Bruno Caio Faraglia, dirigente della direzione generale dello sviluppo rurale del ministero delle Politiche agricole, il senatore Mino Taricco, componente della Commissione agricoltura, e Massimiliano Pompignoli, presidente della Commissione bilancio del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna.

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