Il 31 luglio 2015 avrebbe dovuto definitivamente chiudere i battenti a 10 anni dall'apertura. La crisi dei consumi e del “modello iper” da una parte, l’agguerrita concorrenza in zona dall’altra, e poi i costi del canone di locazione del centro commerciale all’interno del quale si trova, la cause che avevano portato Auchan ad annunciare la chiusura del centro commerciale di Cesano Boscone, posizionato nell’hinterland milanese. Una crisi, in realtà, di portata nazionale, che ha spinto Auchan ad un corposo piano di ridimensionamento della forza lavoro in tutta Italia.
Alla fine, però, il cambio di programma, nonostante numeri certo non edificanti, con perdite nel 2014 pari a 6 milioni di euro, 16 prendendo in considerazione l’ultimo triennio. Trovato l’accordo con la proprietà dell’immobile, il centro commerciale è rimasto aperto, salvaguardando così anche parte dei posti di lavoro del punto vendita.
Molti i cambiamenti da allora: a partire dalla riduzione della superficie dell’ipermercato, che ha chiuso un piano interamente dedicato al no-food, sempre presente ma con uno spazio ora decisamente inferiore rispetto al passato.
Ma è l’area del fresco, la prima che accoglie i clienti, ad aver ricevuto le cure più importanti da parte dell’azienda. Un’area ristoro dove ordinare pizza o altre preparazioni davanti al reparto panetteria, una interamente dedicata al sushi, preparato direttamente nel punto vendita con personale specializzato e, infine, il reparto ortofrutta. Anche in questo caso sono molti i cambiamenti rispetto al passato, con un’attenzione rivolta sia all’assortimento che alla comunicazione in store.
Auchan ha introdotto un’area dedicata alle verdure già tagliate, porzionate e confezionate, così come una a quella delle spremute e dei centrifugati, preparati sempre all’interno del reparto quotidianamente. Il biologico occupa uno spazio maggiore rispetto al passato, completamente a marchio del distributore, con una profondità nel numero di referenze di buon impatto (a questo bisogna aggiungere che anche nel confezionato il biologico ha una sua corsia dedicata ben fornita).
Maggior spazio anche per la frutta secca che, oltre ad un maggior numero di referenze, ha ora una sua autonomia, non più sacrificata come avviene solitamente nel reparto ortofrutta e dove spesso sembra più un “convitato di pietra”.
E poi la comunicazione. Cartellonistica ben in evidenza posizionata su tutto il perimetro dell’area che enfatizza i pregi di un consumo regolare di frutta e verdura e delle famose 5 porzioni giornaliere.
Una rivisitazione del format obbligata, dunque, per tentare di rilanciare un punto vendita molto importante per Auchan in Lombardia posizionato in una zona dove la concorrenza certo non manca, considerando che la maggior parte delle più importanti insegne della Gdo italiane, discount inclusi, è qui presente a pochi chilometri di distanza l'una dall'altra.