27 gennaio 2020

Auchan, inizia la mobilità per 817 dipendenti delle sedi

70

Come previsto è ufficialmente iniziata la fase che prevede l'inizio degli esuberi in Auchan dopo l'acquisizione da parte di Conad, a partire dai dipendenti che lavorano nelle sedi. Si tratta di 817 lavoratori per i quali è prevista la procedura di mobilità, la maggior parte dei quali dipendenti della sede principale di Rozzano, situata alle porte di Milano (456), mentre altri occupati a Roncadelle (47), Vicenza (27), Offagna (40), Ancona (33), Roma (41), Catania (13) e ancora in altri uffici distaccati (160).

Una decisione presa da tempo e che Conad ha più volte motivato in passato con la non necessità di mantenere altre sedi oltre a quelle già esistenti all'interno delle cooperative che compongono il nuovo big della distribuzione moderna in Italia. In attesa di conoscere come si svilupperà la completa acquisizione dei ex punti vendita Auchan, considerando che è ancora aperta l'istruttoria dell'Antitrust che ha recentemente segnalato la presenza di 101 sovrapposizioni, nel prossimo futuro inizierà anche il percorso di uscita per altri dipendenti poiché l'azienda ha annunciato un totale di 3100 esuberi.

“L’annuncio dello svuotamento delle sedi, oltre a mettere nel panico 817 persone, esplicita che la vertenza precipiterà velocemente” dichiara in una nota Alessio Di Labio, segretario nazionale della Filcams CGIL, la federazione che si occupa dei lavoratori del settore della distribuzione. “Su questo anche il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro dovranno finalmente responsabilizzarsi e avere un ruolo attivo e non di semplici spettatori”. Il sindacato evidenzia come ci siano altri 500 posti di lavoro a rischio nel breve termine, vale a dire quelli che lavorano  nella logistica e nei servizi, sia diretti che in appalto, “che l’impresa sta trattando come fantasmi”  e che “Conad si sta scegliendo, per interessi commerciali o immobiliari, la parte di rete vendita che preferisce”. Tutta la vertenza, se legge sempre nella nota del sindacato, si chiuderà entro giugno 2020.

Potrebbe interessarti anche