Una vasta rete di irregolarità legate a una cooperativa di autotrasporti con sede in provincia di Cuneo, di cui non è stato reso noto il nome, è oggetto di un'indagine della Polizia e dell'Ispettorato del lavoro.
In pratica, sarebbero state aggirate le normative italiane che regolamentano i rapporti di lavoro mediante l'uso di sedi legali fittizie all'estero, in particolare in Romania, Bulgaria e Polonia.
I fatti
Le indagini hanno coinvolto 24 aziende di autotrasporti, tutte riconducibili alla medesima cooperativa. Di queste, 17 risultano con sede legale in Italia, le altre e sette all'estero.
E sono proprio le sedi estere il punto: secondo chi indaga, sarebbero puramente nominali. I titolari infatti risiedono, operano e organizzano trasporti sul territorio nazionale.
Il dumping e la concorrenza
Un comportamento che ha generato, a cascata, una serie di problemi a livello legale.
Per prima cosa, infatti, durante le indagini sono stati controllati e verificati 50 veicoli industriali, di cui 35 italiani e 15 stranieri, nonché 64 autisti.
Durante le verifiche sono state riscontrate 44 infrazioni al Codice della Strada, tutte relative al mancato rispetto dei tempi di riposo degli autisti. Di queste, 27 infrazioni sono state commesse da aziende con sede estera. Eludendo la normativa sul distacco transnazionale, inoltre, sono stati provocati fenomeni di dumping sociale e concorrenza sleale sul mercato.
Per almeno sette autisti è stata accertata l'illiceità del distacco, in violazione delle norme vigenti.