Scendono le tariffe dell’autotrasporto in Europa, soprattutto quelle che riguardano i noli spot: 7,5% in meno rispetto al secondo semestre 2022, -3,5% rispetto al primo trimestre di quest’anno.
A dirlo è la rilevazione periodica di Iru (l’organizzazione mondiale dei trasporti stradali, ndr), Upply (la piattaforma digitale del trasporto professionale, ndr) e Transport Intelligence (centro di ricerca sui trasporti, ndr), la quale rileva anche l’andamento dei noli contrattuali. Questi ultimi, secondo l’analisi, restano sostanzialmente stabili: 0,2% in meno rispetto al trimestre precedente, +2,8% rispetto al 2022.
Perché le tariffe scendono?
Nonostante i rincari dei carburanti – in questi giorni il prezzo del gasolio è di circa due euro al litro – dunque le tariffe dell’autotrasporto scendono. Il che è giustificato dalla situazione congiunturale, che determina una contrazione della domanda di trasporto merci. Quest’ultima, a sua volta, è causata dalla cautela degli acquisti da parte dei consumatori per via dell’inflazione.
Pertanto, secondo Iru, Upply e Transport Intelligence, i noli resteranno più bassi per tutto l’anno in corso, il che non significa che saranno bassi in assoluto: per via del costo della manodopera e per via del costo dei carburanti, restano in media più alti del 12-15% rispetto al pre-pandemia.
Tranport Intelligence ha così riassunto la situazione: le tariffe di trasporto stradale in Europa continueranno a diminuire durante il terzo trimestre del 2023, poiché la domanda resterà debole e la capacità disponibile elevata.
Il problema autisti
A completare il quadro la carenza di autisti, diventata oramai cronica. “Più di 1,2 milioni di posti di lavoro per autisti di camion potrebbero essere vacanti tra cinque o dieci anni a causa dei soli pensionamenti degli autisti – ha sintetizzato l’Iru – Dobbiamo agire ora per migliorare l’accesso alla professione”.