09 gennaio 2019

Avancassa, un’opportunità per incentivare il consumo di cibi salutari, frutta inclusa

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Se il cliente di un supermercato non trova dolciumi e patatine fritte posizionati direttamente in avancassa, è molto probabile che diminuirà, anche drasticamente, il loro consumo, non andando a cercarli nell'apposita corsia ad essi dedicati. È il risultato emerso da uno studio condotto nel Regno Unito dalle Università di Cambridge, Stirling e Newcastle i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Plos Medicine.

La ricerca, finanziata dal governo britannico, ormai molto attento a incentivare politiche contro l'obesità infantile, ha analizzato dal 2016 al 2017 il comportamento di due campioni significativi di clienti all'interno di un gruppo di insegne della grande distribuzione, una parte delle quali hanno adottato politiche salutiste nei loro punti vendita in una posizione strategica come quella delle avancasse, dove avvengono i cosiddetti acquisti di impulso e da sempre regno incontrastato di dolciumi e affini.

Le insegne prese in considerazione sono state nove e sono nomi molto noti del mondo della Gdo: Aldi, Asda, Co-op, Lidl, M&S, Morrisons, Sainsbury's, Tesco e Waitrose. Sei di loro, a partire dal 2013, hanno adottato politiche alimentari contro il consumo di trash food e il loro posizionamento in avancassa.

Il risultato? Lascia poco spazio a dubbi: il crollo dell'acquisto di questi prodotti da parte di chi poi li consuma immediatamente, appena uscito dal supermercato, è del 76%, mentre è del 15% la diminuzione da parte di chi, invece, solitamente consuma poi snack dolci e patatine una volta giunto a casa.

Un risultato certamente molto interessante e che rappresenta un'opportunità non indifferente per spuntini alternativi decisamente più sani, come quelli a base di frutta secca o di frutta fresca (vedi IV gamma di frutta). Un esperimento, d'altronde, già portato avanti con successo da alcune insegne della Gdo mondiale e che ha visto come pioniere in Italia i supermercati Unes/U2, che nel 2015 sperimentarono per primi la cosiddetta “avancassa controcorrente”, mettendo in vendita frutta secca, ma anche buste di mele fresche già tagliate.

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