04 luglio 2017

Avocado obsession. Da Roma a Milano la mania dilaga

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È buonissimo, healthy, glamour e fa anche tendenza. È l’avocado, diventato anche tra gli alimenti preferiti dalle signore che appaiono sotto il nuovo hashtag di tendenza #SCIURAGRAM. Ma i primi a nutrirsi di questo splendido frutto erano gli animali del Cenozoico, tra cui il bradipo gigante, il tossodonte e i gonfoteri. Mangiato intero direttamente dalla pianta, garantiva un pasto sano e di alta qualità. Eppure 13000 anni fa questi mammiferi si sono estinti, mentre l’avocado ha resistito ed è sopravvissuto fino ai giorni nostri.

A Roma il primo Avocado Bar

L’interesse verso questo prodotto è in costante ascesa in tutto il mondo, Italia compresa. Roma è probabilmente la capitale d’avanguardia nel supportare il frutto dell’amore, grazie all’apertura del primo Avocado Bar in tutto il territorio nazionale. Situato nel quartiere Monti, centralissimo e nelle vicinanze delle più grandi attrattive storico culturali della città, è in grado di soddisfare l’avocadomania di turisti e residenti, che possono contare anche su un servizio di consegna a domicilio. “I nostri piatti si prestano benissimo ad un servizio di consegna a domicilio, un food delivery salutare idoneo ad offrire un menù che esprima già nella ricerca estetica la brillantezza del frutto sano per eccellenza” afferma Francesco Santilli. E nuovi punti vendita con lo stesso brand sono in arrivo su tutto il territorio nazionale.

A Milano c'è l'Avocado weekend

Una vera e propria avocaderia è in arrivo anche a Milano, anche se la data di inaugurazione non si conosce ancora con precisione: si chiamerà Avocado Caffè e aprirà i battenti nel quartiere Isola, nuovo fulcro di tendenza della città. A fare da apripista però è sAvocadoWeekMilano_EastMarketDinertato l’East Market Diner, nato dall’omonimo mercatino vintage, che ha lanciato l’evento “Avocado weekend” il 24 e 25 giugno scorso e che verrà replicato dal 6 al 9 luglio prossimi (Milano, via privata Giovanni Ventura 16.). “E stato un successo – spiega Linda Ovadia, una delle fondatrici e organizzatrice dell’Est Market  – 400 partecipanti e 800 ordinazioni. L'avocado è considerato healthy e sfizioso allo stesso tempo, per cui chi ama i piatti a base di questo ingrediente è soddisfatto ma non si sente in colpa per la prova costume. Il pubblico è stato eterogeneo, ma in prevalenza femminile”.

Come nasce il successo dell’avocado?

Dietro la celebrità raggiunta dal frutto esotico c’è un secolo di marketing e battaglie portate avanti dalla “California Avocado Society. Il primo step è stata una vera e proprio lotta contro l’utilizzo del termine “Crocodile Pear”, appellativo che richiama la somiglianza con la pelle del coccodrillo, simpatico certo, ma poco appetibile. Agli inizi degli anni ’20 la Calavos lancia il prodotto su testate nazionali quali Vogue e il The New Yorker definendolo l’ingrediente “aristocrat of salad fruits”.

La fama va crescendo e si conferma alimento chic negli anni ’60 e’70 con il suo costo di 1 dollaro a pezzo (contro i 5 di oggi). Poi pero’ negli anni ’80 i nutrizionisti americani iniziano a avvisare i cittadini della necessità di ridurre i grassi nella dieta quotidiana e gli avocado supporter accusano il colpo. Da una parte reagiscono chiamando a raccolta scienziati e dietologi insieme ai ricercatori dell’Harvard University per spiegare quanto i grassi dell’avocado siano ottimali per il nostro organismo, dall’altro, creano una mascotte, Mr. Ripe Guy, che insieme ad alcune celebrities sponsorizza l’avocado in Tv.

La consacrazione nazionale arriva quando Mr. Ripe partecipa al Super Bowl, l’evento sportivo più importante degli Stati Uniti. Nel 1995 l’ Avocado Commission sostiene che Mr. Ripe si sente solo e lancia un concorso per trovare Mrs. Ripe rivolto a tutte le donne californiane in grado di rappresentare il “California lifestyle of good health and healthy eating”. La vincitrice si sarebbe aggiudicata un viaggio a Hollywood oltre ad apparire in TV all’interno dello show Baywatch Night.

Il problema deforestazione

L’altra faccia della medaglia della grande moda che sta coinvolgendo questo frutto in tutto il mondo, tanto che ormai la domanda supera l’offerta, è l’impatto sull’ambiente, aspetto non certo secondario. È sostenibile un consumo così sfrenato e massiccio di avocado? In Messico le esportazioni sono in esponenziale aumento e i contadini, attratti dal profitto che ruota intorno al commercio di questo frutto, convertono sempre più terreni forestali in monocolture contravvenendo anche le leggi in vigore a tutela dell’ambiente, causando un’ingente deforestazione.

AvocadoFromMexicoIl campanello dall’allarme arriva direttamente dal Mexico’s National Institute for Forestry, Farming and Fisheries Research. Si calcola come dal 1990 sia andato perduto circa il 40% di foreste popolate da pini e querce, aspotto fortemente legato ad altri negativi fattori per l’ambiente. Primo fra tutti la carenza di risorse idriche: per crescere, infatti, le piante di avocado richiedono il doppio dell'acqua rispetto ai pini. Ultimo, ma non meno importante retroscena della coltivazioni intensive di avocado, è la biodiversità faunistica. A segnalarlo è questa volta Greepeace Messico. L'utilizzo massivo di pesticidi e fertilizzanti sta contaminando l'ambiente circostante e a risentirne non sono solo le popolazioni locali, ma anche le specie animali che sono private del loro habitat naturale.

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