Sono spesso presentate come una sorta di “elisir di lunga vita”, date le loro proprietà antiossidanti. Il fatto che, per i mercati europei, siano una sostanziale novità, ha accresciuto la loro aura di “super food”. Ma le bacche di goji sono davvero così miracolose? A riportare tutti con i piedi per terra, nonostante le innegabili qualità del frutto, è un servizio che il popolare settimanale “Oggi” ha dedicato proprio a questa bacca. “Mi dispiace deludere i lettori desiderosi di ottenere l’eterna giovinezza assumendo bacche provenienti da terre lontane – riferisce a “Oggi” la dottoressa Rosa Lenoci, membro del direttivo ABNI (Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani) – ma l’altissimo punteggio Orac (ossia la capacità di assorbimento dei radicali dell’ossigeno che misura il potere antiossidante degli alimenti) ottenuto dalle bacche di Goji non è superiore a quello ottenuto da altri alimenti a noi più familiari come lamponi e mirtilli. Le bacche di Goji – prosegue la dottoressa – presentano un alto contenuto di vitamine in quantità, tuttavia, non superiori agli agrumi (vitamina C), all’uva (vitamina A) o ai frutti rossi (vitamina E). Anche altri fitonutrienti protettivi come zeaxantina o resveratrolo sono presenti in quantità non superiori rispetto ai frutti di bosco e all’uva. Il sodio è, invece, venti volte superiore”. Secondo la dottoressa Lenoci, infine, “le bacche di Goji sono vendute con le indicazioni più varie: dimagranti, antiossidanti, integratori, elisir di giovinezza. In realtà si tratta di un prodotto con le stesse proprietà nutrizionali di frutti mediterranei come lamponi e more, e come questi ultimi non hanno indicazioni particolari”.
06 novembre 2014
Bacche di Goji, non è tutto oro quello che luccica
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