28 marzo 2023

Banane, nei porti tra guerra e cocaina

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Stop alla guerra delle banane al porto di Civitavecchia: dopo il no del Tar del Lazio (nel 2020), è arrivato anche quello del Consiglio di Stato che ha messo la parola fine al ricorso del  terminalista Roma terminal container contro l'impresa portuale Civitavecchia fruit & forest terminal e l'Autorità di sistema portuale.
E le banane, in queste ore, sono oggetto di attenzione anche in un altro porto italiano, quello di Vado Ligure (Savona). In un carico proveniente dall'Ecuador sono stati ritrovati 83 chili di cocaina.

La guerra delle banane

“Il Consiglio di Stato – riassume il presidente dell’Autorità portuale Pino Musolino – ha respinto tutti gli assunti e motivi di ricorso di Roma terminal container, stabilendo che le decisioni assunte dall'Autorità del sistema portuale e l'operato dei suoi uffici sono stati corretti, mettendo fine una volta per tutte a una vicenda che negli anni scorsi aveva creato non pochi problemi e motivi di incertezza nel porto di Civitavecchia, danneggiandone l'immagine e mettendone in dubbio l'affidabilità a livello nazionale e internazionale e rischiando di far perdere allo scalo uno dei traffici, quello dell'ortofrutta, in cui è più forte sul versante delle merci. È una ottima notizia, che ora ci consentirà di poter promuovere e proporre con maggiore vigore il porto, che a causa dei numerosi contenziosi pendenti finora non ha potuto sfruttare pienamente le proprie potenzialità strategiche e infrastrutturali”.

Cosa dice la sentenza

La sentenza conferma dunque, in via definitiva, la legittimità delle decisioni assunte negli anni dall'Autorità di sistema portuale e l'operato dei suoi uffici nel consentire a Civitavecchia fruit & forest terminal la movimentazione sulle banchine pubbliche di container con la frutta destinata al proprio magazzino.

“E' stata pubblicata la sentenza della quinta sezione del massimo organo della giustizia amministrativa, con cui è stata respinta anche la domanda risarcitoria della società concessionaria del terminal container, che chiedeva oltre 2,9 milioni di euro e aveva fatto ricorso in appello contro la sentenza del Tar del 2020, che aveva già respinto il ricorso della Roma terminal container secondo cui sarebbe stato violato il piano regolatore portuale di Civitavecchia e il principio di parità di trattamento a favore della Civitavecchia fruit & forest terminal – scrive in una nota l'Autorità portuale – Secondo i giudici amministrativi, invece lo scopo dell'autorizzazione e l'estensione dell'area in concessione sono rimasti inalterati (con l'autorizzazione che si riferisce alla movimentazione di soli prodotti ortofrutticoli) e non è possibile affermare che vi sia stata una estensione della tipologia merceologica dei prodotti movimentabili nell'area oggetto di concessione (come ad esempio il passaggio dal traffico merci a quello passeggeri ovvero a quello container), ma una semplice integrazione delle modalità di trasporto dei prodotti ortofrutticoli“.

Cocaina tra le banane dell'Ecuador

Intanto, a Vado Ligure (Savona), la Guardia di finanza e i funzionari dell’Agenzia delle dogane hanno scoperto una ingente spedizione di cocaina proveniente dall’America Latina. Si tratta di  72 panetti – il che significa un un valore di sette milioni – nascosti tra le banane di un container sbarcato dalla portacontainer Wybelsum. Lo scalo precedente della nave era Tangeri, in Marocco, ma il contenitore era stato caricato in Ecuador. Tre cittadini albanesi residenti a Pisa sono stati arrestati con l’accusa di traffico di stupefacenti, le indagini proseguono per arrivare ai destinatari finali della spedizione.

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