“Questo non è un bel periodo per i produttori di banane in giro per il pianeta. E una recente notizia che li riguarda ci ha particolarmente scosso, nonostante abbia riportato all'attenzione il ruolo decisivo che Fairtrade svolge in alcuni Paesi in via di sviluppo”. La denuncia di questa situazione arriva direttamente da Fairtrade, il marchio di certificazione del commercio equo e solidale, che ha l'obiettivo di garantire migliori condizioni ai produttori agricoli.
“La crisi generata da Covid-19 lungo le filiere – proseguono da Fairtrade – ha avuto anche per loro le sue conseguenze. In particolare, nell'ultimo periodo sono aumentati i costi diretti di produzione e dei servizi: imballaggi, fertilizzanti, pallet, plastica, trasporti nazionali e tasse. La situazione è così grave che lo scorso gennaio i ministri dell’agricoltura di sei paesi dell’America Latina hanno dichiarato pubblicamente il loro supporto ai bananeros, chiedendo a tutte le aziende della filiera di intervenire a supporto dei lavoratori del settore, anche attraverso modelli che assicurano un prezzo minimo ai produttori agricoli, come la certificazione Fairtrade. Sebbene arrivi da lontano, la notizia riguarda di fatto le dinamiche di prezzo delle vendite nella Grande Distribuzione, anche in Italia”.
Paolo Pastore, direttore di Fairtrade Italia, ha poi aggiunto: “In un recente articolo Francesco Pugliese, Ceo di Conad, entra a gamba tesa su una questione molto cara a Fairtrade: il rapporto tra i prezzi al dettaglio e il carico economico, spesso troppo alto, che i produttori agricoli devono sopportare. Covid-19 ha generato un aumento dei costi di produzione per tutti gli attori della filiera produttiva, non equamente ripartito, esacerbando una situazione che era in molti casi già viziata.
Per chi come noi opera su filiere globali, quella della banana è esemplare. Considerata il frutto più consumato al mondo, si stima che l’export abbia un valore di circa 7 miliardi di dollari a livello globale. Dalla loro coltivazione dipendono 450mila persone impiegate in agricoltura. Ebbene, nonostante la domanda di frutta proveniente da filiere sostenibili sia in continua crescita, quegli stessi produttori di banane, specie negli ultimi mesi, stanno subendo delle pressioni finanziarie sempre maggiori, che mettono a rischio le loro condizioni di vita, le loro pratiche di coltura sostenibile e la loro sicurezza alimentare. Sono aumentati i costi di produzione dovuti agli imballaggi, ai fertilizzanti, e quelli per contrastare una malattia delle piante molto diffusa, Fusarium TR4. A cascata arrivano altre complicazioni come la difficoltà a firmare nuovi contratti con i trader che li obbligano ad accettare prezzi al di sotto dei costi di produzione”.
Fonte: Fairtrade Italia