“Sono ormai talmente abituato a sentire chiacchiere vuote di realizzazioni su questo tema, che la delibera della piccola Basilicata mi ha lasciato davvero sorpreso e incredulo“. Inizia così la lettera del produttore Emilio Ferrara, che prosegue: “La Basilicata fa quello che una regione dovrebbe ordinariamente fare con quelli che considera dei patrimoni del proprio territorio: programma, delibera e stanzia fondi. Ha dimostrato di essere la regione che lavora per la crescita collettiva, ben oltre le chiacchiere. Ha stanziato 650mila euro per un avviso a valere sulla coltivazione del peperone di Senise Igp nell'anno 2021. A beneficiare dei fondi saranno le società o cooperative agricole e le imprese individuali iscritte alla sezione speciale imprenditori agricoli o i coltivatori diretti che producono o intendono produrre i Peperoni di Senise Igp freschi o trasformati nei seguenti comuni: Senise, Francavilla S.S., Chiaromonte, Valsinni, Colobraro, Tursi, Noepoli, S. Giorgio Lucano, Sant'Arcangelo, Roccanova, Montalbano Jonico e Craco”.
Una lezione per tutte le regioni
“La Regione Basilicata – riprende il produttore – con questa delibera ha ricordato a tutte le altre regioni italiane come si fa ad incrementare le produzioni a marchio e il numero delle aziende agricole certificate: chi coltiva il prodotto tipico (in questo caso il peperone di Senise) riceve un sostegno economico regionale a fondo perduto (in questo caso variabile dai 15 ai 30mila euro). Il ragionamento di estrema semplicità, chiarezza e concretezza – cosa rara di questi tempi per una amministrazione pubblica – è legato proprio agli eventi pandemici in corso: il Covid-19 e le conseguenti restrizioni hanno ridotto le superfici lucane coltivate a Peperone Igp, l'obiettivo del governo regionale è proprio quello di rilanciare questo ortaggio di nicchia ed evitare eventuali altre problematiche simili nel 2021. Sono stati quindi predisposti gli strumenti per la promozione dell'incremento di prodotto Igp certificato. La crescita produttiva è diventata in tal modo di facile attuazione, speriamo sia anche effettiva. Auspico che le chiacchiere vuote finora ascoltate sulla valorizzazione delle tipicità locali, vengano sostituite da azioni concrete in tutte le regioni italiane, e proprio sulla base del lungimirante caso lucano”.
Fonte: Op Terra Orti