16 aprile 2013

Bene frutta e verdura bio, ma anche la frequenza di acquisto settimanale

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Nonostante i recenti dati sui consumi di ortofrutta nel nostro paese nel 2012 non siano stati particolarmente positivi (frutta -2,3%, ortaggi -1,6%), facendo arretrare i volumi complessivi al 2005, l’anno del minimo assoluto, qualche notizia positiva, questa volta, arriva da alcuni risultati emersi da recenti analisi relative alle abitudini di consumo degli italiani, soprattutto relative all’universo Bio. Il primo dato positivo riguarda la frequenza settimanale degli acquisti di ortofrutta: secondo il Global Survey of Fresh Food realizzato da Nielsen, il 23% degli intervistati avrebbe dichiarato di comprare frutta e verdura tra le 4 e le 6 volte a settimana (contro il 19% della media europea) ed il 37% di consumarle almeno due volte, ancora superiore al 31% della media europea. A questo proposito, un buon modo per informarsi sui prodotti ortofrutticoli di stagione o per ricevere utili suggerimenti culinari si può visionare il sito www.fruitylife.eu, il sito web del progetto“Fruitylife – Frutta e verdura, sana e sicura” co-finanziato dall'Unione Europea, dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da Alimos-Alimenta la Salute.

Un secondo indicatore positivo arriva poi del mondo del biologico che, anche nel caso dell’ortofrutta, continua a essere in controtendenza rispetto ai risultati del settore e degli acquisti alimentari in genere: dall’ultima rilevazione del Panel Famiglie di Ismea/GFK Eurisko emerge come il consumo di prodotti ortofrutticoli biologici nel 2012 sia cresciuto del 7,8% rispetto al 2011. Per Corrado Giacomini, docente di Economia Agroalimentare dell'Università degli Studi di Parma, il dato è biologico è lo specchio di un cambiamento dei comportamenti di acquisto del consumatore « che tende ad ottimizzare la spesa sia sulla base delle disponibilità economiche sia mostrando una particolare attenzione a determinati valori, basta vedere come il settore biologico sia in crescita continua anno dopo anno pur avendo prezzi superiori».

Fonte foto: Agi.it

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