01 aprile 2015

Bernardo Caprotti su Expo, Coop e Oscar Farinetti. Intervista al Fatto Quotidiano

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Oscar Farinetti, Expo, naturalmente le Coop, nemico storico e vera ossessione. In realtà è un Bernardo Caprotti a tutto campo quello che emerge dall’ultima intervista rilasciata, questa volta, al quotidiano il Fatto Quotidiano. Non manca la solita verve ed energia, enfatizzata ancora di più dall’età, 90 anni, e dal fatto che è reduce da un’intervento delicato.

Nella prima parte dell’intervista non risparmia le sue stoccate all’immeninte Expo – “pensano di creare un evento mondiale, ma non ci sono infrastrutture adeguate: dall’assenza di autostrade, allo scalo di Malpensa, un aeroporto inadeguato” – alle Coop – “non è possibile avere rapporti sinceri” – ed anche al patron Eataly, Oscar Farinetti: “lui è l’uomo che sa tutto, viene qui a Milano e ci insegna cos’è il food. Sa tutto di food. Vendeva frigoriferi e televisori, ma ora è un grande esperto, è l’oracolo. È un chiacchierone formidabile”.

Ha fatto fare un classico rilevamento prezzi per analizzare le differenze tra Esselunga e Eataly: “Una melanzana da noi costa 2,28 euro al chilo, da Eataly 3,90 euro, il 40% di differenza; per l’insalata riccia è meno 42%. This is money, questi sono soldi”. E alla domanda se, probabilmente, la merce venduta da Farinetti sia più buona, non ci sta: “Ma no! Qua arrivano 300-400 tir di frutta e verdura al giorno, vogliamo scherzare. Preferisce confrontarci sui formaggi?”.

Non vuole parlare del futuro del suo impero, né della lunga guerra con i figli di primo letto (Violetta e Giuseppe) che oramai sembra giunta alla fine, anche se ammette di aver fatto errori nella sua vita, nei rapporti umani. E poi la politica, i finanziamenti alla Lega negli anni di Bettino Craxi, la stima per Pierluigi Bersani e non quella verso Romano Prodi e Rosy Bindi, il suo giudizio su fascismo.

Per leggere il testo dell’intervista clicca qui

Credit foto: il Giornale

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