02 marzo 2015

Besana diventa una “case history” su “Il Sole 24Ore”

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Con una crescita di fatturato pari al 478% negli ultimi 15 anni e 24.000 tonnellate di prodotto lavorate nel solo 2014, Besana è di fatto il più grande produttore e distributore italiano di frutta secca e, di recente, si è affacciata anche sul mercato cinese attraverso i negozi della catena Walmart. I grandi risultati ottenuti da questa azienda campana, che esiste dal 1921, sono stati evidenziati da un servizio pubblicato la scorsa settimana dal quotidiano economico “Il Sole 24Ore”, dove si sottolinea la straordinarietà di una tale case history.

“Fondata dai fratelli Emilio e Vincenzo Besana oggi l’azienda – scrive Il Sole 24Ore – …è guidata dai discendenti Pino e Riccardo Calcagni (padre e figlio) che la stanno spingendo oltre ogni più rosea previsione nonostante gli anni della crisi. Non è certo banale né scontato giungere a lavorare 24.000 tonnellate di prodotto per un fatturato che nel 2014 ha toccato i 171 milioni (+ 478% negli ultimi quindici anni, l’88 per cento destinato all’estero) dando un’occupazione a 400 dipendenti diretti e a 2.500 indiretti e dell’indotto. Soprattutto se questo avviene in gran parte nel quartier generale di San Gennaro Vesuviano, un comune densamente popolato, abbarbicato sul vulcano di Napoli, servito da strade incerte e trafficate. Uno dei tanti miracoli all’italiana che accadono anche al Sud. La vocazione internazionale dell’impresa si presenta quasi subito e nel 1928, a soli sette anni dalla sua fondazione, noci, noccioline, mandorle, arachidi, pistacchi e tutto il ben di Dio manipolato dalla Besana già finiva in Germania, Regno Unito, Svezia e Nord America. L’accordo nel tempo con i maggiori distributori – Mark & Spencer, Colruyt e Delhaize, Tesco per citarne alcuni – e la collaborazione con le principali aziende di settore – come Ferrero, Nestlè, Barilla – hanno fatto il resto completando le piazze d’Europa e conquistando l’Oriente. L’azienda, cresciuta e organizzata a livello di Gruppo, vanta anche magazzini refrigerati presso l’Interporto Campano a Nola, uno stabilimento in Inghilterra a Ipswich, un impianto ad alta tecnologia per la lavorazione del cioccolato nel Cilento (Vittoria Chocolatery). Il tutto per 36.550 metri quadrati di superficie e 242.000 metri cubi. Insomma, qualità del prodotto (alta, altissima, dicono in fabbrica), elevate proprietà energetiche, piccole confezioni a costi contenuti, bontà all’altezza del miglior cibo italiano sono alla base di un successo accertato e che si va progressivamente consolidando…Nascono così nuove linee ad alta precisione per la miscelazione e la preparazione di monoporzioni e impianti all’avanguardia per la selezione delle materie prime e per la tostatura. Compare anche un’area “Nut Free”, senza nocciole, alimentata con i pinoli, per venire incontro ai problemi delle persone allergiche”.

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