Tra i tanti effetti della crisi economica, ce n’è uno che tocca da vicino il modo di mangiare a scuola: dai capitolati per la gestione delle mense, spariranno in molti casi i prodotti biologici. A lanciare l’allarme è stato un convegno tenutosi in questi giorni al Sana di Bologna. Sulla situazione è intervenuta anche Alessandra Ravaioli, esperta di marketing e comunicazione nel settore ortofrutticolo, che in una nota ha rilevato: “Il problema sta acquisendo dimensioni importanti con riflessi negativi sulla salute e l’educazione alimentare dei bambini in età scolare e prescolare. La legge nazionale 488/99, una delle più avanzate d’Europa, impone agli enti gestori di ristorazione scolastica e ospedaliera l’uso quotidiano di prodotti biologici; qualche legge regionale rafforza l’obbligo, in particolare per le mense scolastiche, altre norme mettono a disposizione finanziamenti alle amministrazioni più virtuose. Attualmente gli enti pubblici locali devono dotarsi di un capitolato che tenga conto della riduzione dei trasferimenti del governo centrale ma garantisca massima qualità e sicurezza per gli utenti. E dai capitolati sparisce il biologico, ritenuto troppo costoso e di complessa gestione. In molti plessi scolastici i comitati dei genitori mostrano preoccupazione per il calo di qualità dei pasti…Si dovrà tenere presente che la scuola, svolge un ruolo di fondamentale importanza sul fronte della educazione alimentare dei bambini che oggi troppo spesso sono soggetti ad un bombardamento mediatico intenso che favorisce il consumo di alimenti e bevande ipercalorici e che favoriscono l’obesità.
14 settembre 2011
Biologico a rischio nelle scuole
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