“Il sistema di controllo e certificazione per il biologico è stato sviluppato negli ultimi 30 anni con grande cura e attenzione per soddisfare le aspettative dei consumatori e delle aziende agricole. Esso prevede un rigoroso processo di controllo che verifica e certifica la conformità delle pratiche agricole e di trasformazione alla normativa biologica. Il sistema, attualmente, è l’unico a garantire il 130% dei controlli alle oltre 86mila aziende certificate e dai risultati esposti nei report annuali dell’ Ispettorato centrale repressione frodi emerge che il sistema è ampiamente garantito. Riteniamo sia fondamentale evitare fughe in avanti nel tentativo di apportare modifiche al sistema che potrebbero compromettere la fiducia del consumatore. Il sistema ha dimostrato la sua efficienza e integrità nel garantire che i prodotti biologici siano autentici e rispettino gli standard richiesti”. Parole di Giuseppe Romano, presidente di Aiab (Associazione italiana agricoltura biologica).
Il presidente Romano: “Aziende già soggette a numerosi oneri”
“Inoltre – aggiungge Romano – desideriamo sottolineare che le aziende agricole sono già soggette a numerosi oneri burocratici che possono gravare sul loro lavoro quotidiano. Introdurre ulteriori adempimenti potrebbe comportare un aumento della burocrazia e degli oneri amministrativi, con possibili effetti negativi sulla produttività e la sostenibilità economica delle aziende, nonché sulle ricadute di prezzo al consumatore”.
“Apprezziamo – conclude Romano – gli sforzi volti a migliorare continuamente il sistema, ma invitiamo le autorità competenti a considerare attentamente le implicazioni di qualsiasi modifica proposta. È importante trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la qualità dei prodotti biologici e l’impatto che tali modifiche possono avere sulle aziende agricole. Ribadiamo il nostro impegno a sostenere un percorso condiviso per l’evoluzione dell’attuale sistema di controllo e certificazione che offra garanzie ancor più solide, tutelando al contempo gli interessi delle aziende agricole che contribuiscono alla produzione di cibi salutari e sostenibili”.
Fonte: Aiab