09 novembre 2021

Biologico: comparto in crescita da ormai 20 anni

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“Il paradigma dell'agricoltura biologica, comparto in continua e costante crescita da ormai vent'anni in termini di produzione, di superfici coltivate e di mercato, incarna perfettamente quelli che sono i più recenti orientamenti comunitari in materia di sostenibilità; dobbiamo però interrogarci sul differenziale che si sta venendo a creare tra l'aumento delle coltivazioni e degli allevamenti biologici e la crescita dei consumi, che mantengono un tasso differente e più ridotto, con il concreto rischio nel lungo periodo di ripercuotersi sul mercato”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo al convegno inaugurale della Fiera del biologico B/Open, dedicato al tema “Pnrr, filiera agroalimentare sostenibile e biologico: politiche e strategie di sviluppo”, concluso dall'intervento del Sottosegretario del Mipaaf Francesco Battistoni.

“Per tale ragione – ha osservato Verrascina – dal lato della produzione, diventa fondamentale approfittare delle grandi possibilità offerte dal Pnrr, con il quale viene destinato al biologico il 25% circa dei fondi per i contratti di filiera e di distretto, puntando su interventi strutturali che vadano a privilegiare la realizzazione di accordi di filiera e l'aggregazione attraverso le Op, nella logica di accordi interprofessionali con la Gdo e con i mercati all'ingrosso; parallelamente bisognerà continuare a investire sulla ricerca, con il fine ultimo di promuovere l'economia circolare, ridurre l'impatto ambientale e contrastare il climate change”.

“Sul versante dei consumi, invece, servirà un forte impegno per comunicare e trasmettere il valore aggiunto della produzione biologica, che è garantita da un sistema di controlli uniforme in tutto il continente comunitario; il duplice obiettivo di una simile azione, oltre all'auspicabile incremento dei consumi, sarà quello di mandare ai consumatori un messaggio comune a tutta l'agricoltura, ovvero che il garantimento della qualità, della sicurezza alimentare e della genuinità comporta costi ben precisi”, ha continuato Verrascina.

“È evidente che tali azioni non dovranno andare a demonizzare l'agricoltura convenzionale, che da tanti anni lavora duramente per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, facendo registrare continui passi avanti verso una gestione più sostenibile e compatibile con la tutela dell'ambiente e della salute dei consumatori”, ha concluso il presidente della Copagri.

Torriani (Alleanza Coop): “Ora puntare su approccio di filiera e domanda prodotti bio”

“L'agricoltura europea è oggi al centro di tre grandi sfide: ambientale, salutistica ed economica, ma questo non deve essere visto come un problema o come una sorta di intralcio alle imprese perché rischia di farci perdere competitività, bensì come il nostro fine, la nostra mission: noi produttori cooperatori facciamo agricoltura per migliorare l'ambiente, per produrre cibo sano e per dare lavoro“. Lo ha detto Francesco Torriani, coordinatore del settore biologico di Alleanza cooperative agroalimentari intervenendo oggi al convegno Pnrr, filiera agroalimentare sostenibile e biologico: politiche e strategie di sviluppo che ha inaugurato l'evento B2B di Veronafiere dedicato al food biologico certificato.

“La questione della sostenibilità rappresenta una grande opportunità per dare valore alla nostra attività anche in considerazione del fatto che l'attuale quadro politico è particolarmente favorevole per sostenere un modello agricolo sostenibile – ha proseguito Torriani – Il Green deal europeo, la strategia Farm to fork, il piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica sono infatti tutte politiche che favoriscono e incoraggiano l'approccio di filiera e di distretto, ovvero i due modelli politico-organizzativi che sono a nostro avviso alla base dello sviluppo sostenibile dell'agricoltura e quindi anche e soprattutto di quella biologica”.

Per promuovere un modello di agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, è indispensabile secondo il Coordinatore del settore biologico di Alleanza Cooperative “mantenere integrate tutte le fasi principali della filiera. Il beneficiario della politica agricola non può più essere l'azienda agricola singola, bensì l'azienda agricola inserita in una filiera e/o distretto. Inoltre, enfatizzare il made in Italy senza investire seriamente nelle filiere italiane è controproducente per il sistema Italia ed è per questo che a nostro avviso occorre la massima coerenza tra il Pnrr, il Psn e i vari Psr”.

Un'ultima riflessione è stata posta dal Coordinatore Torriani sul tema del mercato. “Non dobbiamo dimenticare che fino ad oggi, tutta la politica agricola europea alla base delle misure agroambientali è stata svincolata dagli aspetti legati al mercato, e fin quando il biologico è stato una nicchia ciò poteva andar bene, ora no. Ecco perché il nostro Paese dovrà porre grande attenzione all'Asse 1 del Piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica, ovvero alle azioni in grado di far aumentare la domanda di prodotti biologici: bene quindi le campagne di educazione alimentare e di cambiamento degli stili di vita, ma anche ad altre iniziative con finalità commerciali che sostengano appunto il consumo di prodotti biologici sia nei consumi domestici che collettivi”.

Fonte: Copagri – Alleanza Cooperative

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