Cinque milioni di euro a tutte le Regioni italiane per sostenere le mense scolastiche biologiche per l'anno 2020. E' stata sancita in Conferenza Stato Regioni l'intesa sul decreto del ministero delle Politiche agricole, di concerto con il ministero dell'Istruzione, sul riparto del Fondo per le mense scolastiche biologiche per l'anno 2020.
Fondo che consentirà alle Regioni di ridurre i costi a carico delle famiglie beneficiarie del servizio di mensa scolastica biologica e di realizzare iniziative di informazione e di promozione nelle scuole per una sana alimentazione.
“Il nostro impegno per favorire e promuovere modelli agricoli e alimentari sostenibili va avanti anche attraverso il progetto delle mense scolastiche biologiche. La dotazione del Fondo contribuirà anche quest'anno a rendere più accessibili i servizi e a proseguire le azioni di sana educazione alimentare, stimolando la diffusione dell'agricoltura biologica nel nostro Paese – così la ministra Teresa Bellanova – L'Italia è leader in Europa per numero di operatori biologiche. Vogliamo lavorare per rendere sempre più sostenibili le nostre produzioni e garantire sicurezza al consumatore attraverso controlli rigorosi. Con le mense biologiche certificate, sosteniamo i nostri agricoltori che operano nella filiera e garantiamo cibo di qualità e genuino alle bambine e ai bambini, permettendo così a studenti, insegnanti e genitori di conoscere un modello innovativo di produzione del cibo, sano e sostenibile”.
“In Italia centinaia di istituti hanno scelto di offrire ai loro studenti un menù con prodotti biologici di qualità – dichiara il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L'Abbate, che ha partecipato alla Conferenza Unificata – Una scelta che il ministero delle Politiche agricole promuove e sostiene economicamente con un totale di 5 milioni di euro, fondi destinati a fronteggiare i maggiori costi a cui vanno incontro i genitori. Quello biologico è un segmento di mercato in importante e costante crescita, che vede l'Italia il Paese con il maggior numero di produttori in Europa – prosegue L'Abbate – mentre per superfici dedicate, pari a 1,9 milioni di ettari, siamo terzi dietro Spagna (2,2 milioni) e Francia (2 milioni). L'attenzione del Mipaaf è, pertanto, massima”.
Le mense biologiche certificate
Istituite nel 2017, nelle mense biologiche certificate vengono serviti annualmente oltre 11 milioni di pasti che rispondono ai requisiti previsti dal Mipaaf.
Le mense scolastiche, per qualificarsi come biologiche, sono tenute a rispettare, con riferimento alle materie prime di origine biologica, percentuali minime di utilizzo in peso e per singola tipologia di prodotto biologico utilizzato: frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (esclusi succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, almeno il 70% di olio extravergine, il 100% di uova, yogurt e succhi di frutta e almeno il 30% di prodotti lattiero caseari, carne e pesce da acquacoltura.
La ripartizione delle somme vede destinati quasi 1,5 milioni di euro all'Emilia Romagna, la regione che maggiormente ha sposato il menù bio nelle proprie mense scolastiche, seguita da Liguria (821mila euro) e Lombardia (816). In Toscana giungono 275mila euro, nelle Marche 268mila, in Veneto 240mila, in Puglia 204mila, in Umbria 192mila, in Piemonte 149mila, in Friuli Venezia Giulia 127mila e nel Lazio 105mila. Il resto suddiviso tra le altre regioni italiane in misura inferiore.
Positivo il parere di Federbio
FederBio esprime soddisfazione per l'iniziativa che si allinea con le strategie europee Farm to Fork e Biodiversità che puntano a fare della bioagricoltura il motore della ripartenza del sistema agroalimentare europeo incrementando la superficie coltivata in biologico. La Federazione ritiene inoltre importante che parte del fondo sia stato destinato alle iniziative di informazione e promozione di una sana e corretta alimentazione a base di prodotti biologici.
“Valorizzare le mense biologiche certificate, non dà solo la possibilità di estendere la scelta di cibo sano e di qualità a studenti e insegnanti, ma contribuisce concretamente a sostenere la filiera biologica dall'agricoltore al produttore. È un passo in avanti significativo per l'Italia che tarda ad allinearsi alle strategie europee di attuazione del Green Deal. Ci aspettiamo adesso che l'attenzione si concentri sull'approvazione definitiva della legge sul biologico, già sancita a larga maggioranza alla Camera, ma ferma da oltre due anni in Senato. La sua veloce approvazione contribuirebbe a fare dell'Italia, paese fortemente vocato al biologico con una superficie dedicata del 15,5%, il vero baricentro dell'agroecologia in Europa”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.