Non si arresta la crescita del comparto biologico negli USA. Secondo gli ultimi dati forniti dall’OTA (Organic Trade Association), il 2015 ha rappresentato un altro anno decisamente positivo per questo comparto con vendite pari a 43,3 miliardi di dollari, +11% rispetto all’anno precedente. Cresce sia il settore non-food (3,6 miliardi complessivi, +13%) che il comparto food (39,7 miliardi, +11%) che rappresenta il grosso delle vendite biologiche negli USA. Il 2015 è stato l’anno di maggior guadagno di sempre per questo settore.
Il dato risulta ancor più interessante considerando i classici problemi di approvvigionamento di materia prima da parte dell’industria americana, che stentano a star dietro alla crescente domanda. Per far fronte a questo problema, secondo quanto afferma il Ceo e direttore esecutivo di OTA Laura Batcha, l’industria americana sta investendo in infrastrutture e nella propria catena di approvvigionamento per andare incontro al boom di vendite e per assicurare ai consumatori una fornitura costante di prodotti biologici.
I prodotti biologici freschi continuano a rappresentare la porta d’ingresso privilegiata in questo settore per i consumatori americani con un fatturato che nel 2015 ha raggiunto i 14,4 miliardi di dollari e facendo segnare una crescita del 10,6%. Questo perché è facile per i consumatori associare le pratiche bio applicate in campo a prodotti come frutta e verdura, tanto che oggi, in USA, il 13% delle vendite di tutti questi prodotti è ormai biologico. Un altro settore del biologico letteralmente esploso è quello dei succhi di frutta e delle bevande, cresciuto nel 2015 del 33,5%.
Tra le motivazioni del successo dei prodotti biologici in USA nel 2015, la maggior presenza all’interno di rivenditori tradizionali come supermercati, big box store e warehouse club.
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