Le microalghe esistono sul nostro pianeta da miliardi di anni ed sono i precursori di tutta la vita vegetale che conosciamo nella terra, sono organismi vegetali miscroscopici e sono responsabili di oltre il 50% dell'ossigeno presente nell'atmosfera. Se utilizzate per ottenere biostimolanti in agricoltura «fanno in modo che la pianta dia il massimo in fase di germogliamento, allegagione, fioritura, colorazione, maturazione del grado brix, radicazione oppure in una situazione di stress, tra gli altri grazie alla vastissima biodiversità che offrono alle piante». Non solo: «sono prodotti sostenibili, performanti e che creano reddito per l’azienda». Ne sono assolutamente convinti Giuseppe Castellani e Miguel Rodríguez-Villa Förster, agronomo e country manager per l'Italia il primo, avvocato e expansion manager il secondo, dell'azienda spagnola AlgaEnergy, creatrice della linea di biostimolanti per l'agricoltura AgriAlgae®.
Li abbiamo incontrati in Spagna a Madrid durante l'ultima edizione di Fruit Attraction all'interno di un grande stand che attirava molti visitatori poiché riproduceva in piccolo esattamente un impianto di 13 tonnellate per la produzione di microalghe. «Alle spalle di tutto questo c’è un know how di quasi 50 anni dalla data di fondazione dell’azienda che è del 2007 – ci spiega Castellani –. Il leader scientifico è Miguel García Guerrero, docente di Biochimica Vegetale e Biologia Molecolare dell’Università di Siviglia ed uno dei 5 che è considerato un guru del settore delle microalghe in tutto il mondo. Grazie alla sua esperienza si è arrivati a mettere a punto impianti su scala industriale partendo dall’esperienza dei laboratori dei centri di ricerca. Nel 2009 abbiamo iniziato la ricerca di liquidi composti da microalghe al 100% che sono performanti come biostimolanti che si commercializzano in più di 20 paesi».
Non sono fertilizzanti, non nutrono le piante, ci tiene a ribadire ancora Castellani. «I prodotti AgriAlgae® hanno una composizione molto importante che arriva a contenere anche il 70% di amminoacidi levogiri (L-amminoacidi), sono molto ricchi di fitormoni, auxine, vitamine e quindi sono dei biostimolanti». Le microalghe sono coltivate all'interno di fotobioreattori e crescono in modo naturale all'interno di un ambiente completamente controllato, standardizzato e “pulito”. «Si sviluppano e crescono con CO2, acqua, temperatura, PH e luce in base alla nostra vasta conoscenza in questo settore – continua Castellani –. Non ci sono contaminanti. Il prodotto è, quindi, organico. La materia prima è completamente biologica e mangia CO2». In che senso? «È un prodotto sostenibile: per ogni 5 chili di prodotto utilizzati vengono “mangiati” 2 chili di CO2».
«Stiamo rivoluzionando il settore agricolo – afferma questa volta Miguel Rodríguez-Villa Förster –. Ci stiamo muovendo a livello mondiale nei confronti del mondo agricolo. In soltanto un anno abbiamo aperto filiali in Giappone, Usa, Messico, India e anche ora anche Italia dove abbiamo creato un ufficio a Bologna un anno fa. Brasile ed Australia arriveranno alla fine quest’anno». Nonostante, l'Italia è considerato uno dei mercati più importanti per l'azienda, «probabilmente il più importante d’Europa» continua Rodríguez «perché il mercato sta confermando l’efficacia di AgriAlgae® in tutti tipi di colture e terreni, il consumo di biostimolanti cresce esponenzialmente ed il mercato è in grado di comprendere perfettamente il livello tecnologico che c’è dietro questi prodotti».
I primi riscontri? «Molto positivi» assicurano i due manager. «Siamo in una fase di sviluppo e stiamo facendo un lavoro di comunicazione e presentazione del prodotto molto intenso in questo momento – conclude Castellani – . Un prodotto completamente basato su una miscela di diversi ceppi di microalghe in una giusta proporzione è unico in questo momento sul mercato mondiale. Stiamo facendo test di campo certificati sempre in comparazioni con altri prodotti. Chi lo vede apprezza le differenze e lo compra”.