Prima il Brennero e ora la Croazia. Continuano a verificarsi, nei confronti del made in Italy, comportamenti scorretti da parte di alcuni Paesi membri.
“Sui nostri prodotti alimentari bloccati nella notte ai confini con la Croazia, dopo aver sventato in parte il rischio del blocco per quelli alla frontiera del Brennero, abbiamo già attivato la nostra rete diplomatica. Le ulteriori segnalazioni giunte in queste ore dalle associazioni di categoria, dal Gruppo Veronesi e altri importanti player sono, oltre che evidentemente allarmate, fin troppo eloquenti. Siamo al lavoro insieme a ministero della Salute e ministero dei Trasporti perché le nostre merci e i nostri prodotti alimentari non siano penalizzati da richieste e comportamenti irricevibili”, ha detto la ministra Teresa Bellanova, che ha aggi
E stiamo sensibilizzando con le nostre Ambasciate, in accordo con la Farnesina oltre che come ovvio il Presidente del Consiglio, le autorità degli altri Paesi di quanto sta accadendo alle frontiere e anche della minaccia che la grande distribuzione tedesca possa non accettare le merci se gravate da ritardi.
E’ necessario e urgente che la Commissione Europea richiami tutti i Paesi membri al rispetto delle regole del mercato unico e alla leale collaborazione perché comportamenti di questa natura, ancorché assunti da singole catene distributive, non si traducano in pratiche e concorrenza sleale, mettendo a rischio i nostri prodotti – soprattutto la catena del fresco -e le nostre imprese, già gravate da una situazione eccezionale di criticità.
Abbiamo lavorato senza sosta, in queste settimane, per garantire il corretto funzionamento della filiera alimentare, mettendo in sicurezza per quanto possibile la sopravvivenza di imprese e lavoratori. Ci aspettiamo che l’Europa, considerato come l’emergenza da coronavirus sia mondiale, comprenda a pieno questo sforzo. Le parole della Commissaria Von der Leyen, siamo tutti italiani, ci autorizzano a crederlo”.