In compagnia dell’amministratore delegato di Bonduelle Italia, Andrea Montagna, abbiamo trascorso una mattina letteralmente sul campo, con i fratelli Salera, che da anni gestiscono una delle due uniche realtà che forniscono materia prima al grande marchio, l’azienda agricola Le Vallere.
Situata nella bergamasca, a Martinengo, in prossimità dello stabilimento Bonduelle di San Paolo d’Argon, l’azienda è guidata da Nicola e Marco Salera, che da anni lavorano al fianco della multinazionale per offrire al consumatore “Le Insalate degli Agricoltori”, linea di IV gamma dell’azienda che arriva sugli scaffali della grande distribuzione in meno di 24 ore dal raccolto e composta da prodotti che vanno incontro alle esigenze dei consumatori che prediligono il localismo e l’origine delle materie prime. Tra i vari requisiti per essere fornitori di Bonduelle, quindi, è anche fondamentale essere posizionati al massimo a trenta chilometri dallo stabilimento per garantire grande freschezza nella lavorazione.
Da eco a bio entro il 2020
Marco e Nicola, orgogliosi della loro anima ecosostenibile, lavorano proprio con questo spirito e dichiarano la ferma intenzione a essere non solo “sostenibili”, ma anche biologici. «Entro la fine del 2020 – racconta Nicola – tutta l’azienda sarà certificata bio. Cominceremo quest’anno con i primi 20 ettari, per poi concludere il percorso gradualmente».
Un passaggio impegnativo, quello dal convenzionale al bio, che sottopone a controlli e attenzioni sempre maggiori, ma che gli eredi Salera sembrano prendere con la massima positività e altrettanto vigore. Tra le pratiche condotte nessun utilizzo di fitofarmaci per il trattamento dei terreni, rotazione periodica con l’impiego anche della coltura del ravanello, solarizzazione periodica per “sterilizzare” le terre e prepararle alla migliore coltura.
Una volta preparato il lotto di terreno – rigorosamente numerato per averne sempre massima tracciabilità – è la volta della semina, che avviene con una macchina di precisione dotata di filtro antiparticolato per non rilasciare gas in serra e in grado di limitare il consumo di seme e garantire omogeneità della coltura. Per offrire freschezza, sapore e, soprattutto, per non inquinare il raccolto, la crescita è stimolata anche durante l’inverno, attraverso un impianto di riscaldamento a cippato che fa circolare dell’acqua calda in una struttura aerea e la scalda a temperature costante.
Dal campo allo stabilimento in poche ore
Conclusa la coltivazione, ci si prepara per la raccolta e il trasporto allo stabilimento. Ogni mattina, intorno alle 6 nella stagione estiva e poco dopo durante l’inverno, la macchina dedicata alla raccolta della lattuga viene azionata e lentamente percorre i lotti di terra selezionati per approvvigionare Bonduelle. “L’insalata degli agricoltori” viene dunque raccolta, ispezionata per una prima pulizia, abbattuta rapidamente in cella a 4 gradi centigradi per conservare la sua freschezza e, alla stessa temperatura, consegnata su un camion refrigerato allo stabilimento di San Paolo. Qui, entro poche ore, finisce la produzione della materia e inizia la lavorazione con l’imbustamento finale.