Il tema energetico, con i costi alle stelle e l'incertezza della disponibilità, da qualche mese è al centro del dibattito.
In questo scenario, cresce il ricorso all'installazione di impianti per autoprodurre energia da fonti rinnovabili. Secondo gli analisti di EnergRed, società impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare, sono oltre un milione gli impianti entrati in esercizio al 31 dicembre 2021, 1.016.083 per la precisione.
Si tratta di un numero significativamente più elevato rispetto all'analogo dato rilevato nel 2020 (+44,8%) ed è positiva anche la variazione della potenza installata che cresce del 25 per cento.
Un trend destinato a proseguire: secondo quanto annunciato dal ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per il 2022 sono attesi altri 5,1 gigawatt tra sistemi già in funzione e sistemi in attesa di collegamento.
I vantaggi per le aziende
Il boom delle rinnovabili è dovuto ai vantaggi intrinseci della tecnologia. Produrre energia costa meno che acquistarla e sono immediate le ricadute positive sia in termini di impronta ecologica dell'azienda, sia in termini di immagine.
Inoltre, in un momento di scarsità come quello che si sta vivendo, l'azienda che produce energia, oltretutto green, si rende autonoma e indipendente dalle dinamiche politiche ed economiche globali.
Il ricorso al crowdfunding
Naturalmente dotare le aziende di questi impianti comporta un investimento, ma si possono percorrere delle strade alternative. Tra queste il ricorso al crowdfunding, o finanziamento collettivo.
In pratica, l'azienda che vuole investire in energie rinnovabili, lancia un progetto che verrà finanziato da un gruppo di persone che utilizzerà il proprio denaro per sostenere l'iniziativa.
Un esempio di realizzazione in questo senso riguarda l'impianto fotovoltaico in autoconsumo installato da Energred per la cooperativa Wbo Italcables, in Campania.
Per tale impianto è stata lanciata una campagna di lending crowdfunding che ha raggiunto il target minimo di raccolta di 250mila euro in due giorni dalla pubblicazione dell'offerta.
Secondo quando riferisce Energred, pochi giorni dopo il progetto è andato in overfunding, il che significa che ha superato quota 300mila: la raccolta fondi si è conclusa così con tre settimane di anticipo rispetto alla chiusura prevista per la fine di luglio.
Per l'azienda il vantaggio ottenuto è scontato e si somma a quelli già elencati. Per chi ha investito, il beneficio è duplice: un tasso di rendimento del 6% per 24 mesi e, al contempo, un'occasione per sostenere la transizione energetica del Paese.