01 settembre 2022

Brutta scossa per i grossisti: “Bollette volate da 4 a 25mila euro”

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Palmino Rotundo nel mercato di Catanzaro ha visto lievitare la sua bolletta da 2 a 11mila euro, da un mese all'altro. Chiare le sue parole: “Chiudiamo oppure iniziamo a non pagare. Bisogna partire subito con il fotovoltaico”. L'evidenza dei numeri giustifica il grido d'allarme dell'operatore economico calabrese. Per capire la situazione a livello nazionale myfruit.it ha sentito i vertici di Fedagro, l'associazione dei grossisti italiani, intervistando Aurelio Baccini, vice presidente nazionale dell'organizzazione.

Iniziamo dalla bolletta personale, la prova del nove che la situazione energetica non è più gestibile. “La mia azienda, ma la situazione è comune a tutti, passerà da 4mila a 25mila euro in una botta sola“. Ben cinque volte tanto. “Va bene che lavoriamo di notte quindi incide il costo dell'illuminazione, senza dimenticare la refrigerazione. Siamo energivori, ma questi costi non si reggono”.

Una riduzione come per i carburanti

aurelio Baccini

Aurelio Baccini, vicepresidente Fedagro

Che fare? “Nell'immediato serve un intervento per calmierare i prezzi, come quello fatto per i carburanti. Qualcosa deve essere fatto subito”. E il fotovoltaico? “Va bene, ma non ci sono i tempi. Faccio l'esempio di Firenze dove il mercato è vetusto e ci sono da calcolare tutte le procedure necessarie a tutti i passaggi burocratici. Va bene la logistica, va bene l'innovazione, ma i tempi sono in mano agli enti gestori. Il cerino però lo abbiamo in mano noi“. Non c'è tempo da perdere.

Quello ortofrutticolo è  un sistema fortemente integrato. Baccini lo spiega bene: “Ci sarà una riduzione dei quantitativi alla produzione e quindi meno offerta. Questo fenomeno implica un successivo aumento dei prezzi. Sono leggi di mercato. Ormai anche alla Gdo si inizia a dire di no perché è una questione di sopravvivenza, non si può fare altrimenti. La prospettiva è al rialzo”. Scordiamoci l'inflazione a una cifra, sarà doppia.

Ci sarà la riduzione dei consumi

La situazione caro energia è scappata di mano. “Abbiamo voluto  mettere la testa sotto la sabbia  fino ad agosto e rimandare a settembre. Ora ci siamo – sottolinea Baccini – oggi è il primo settembre”. Le bollette surriscaldate dai prezzi sono arrivate. “All'inflazione si accoppia la  riduzione degli acquisti. “Ci sarà un cambiamento nella logica dei consumi, il cibo che era diventata una spesa relativa diventerà di nuovo centrale. E' un bene primario. I nostri prodotti possono essere voluttuari ma fino a un certo punto. Non si può non mangiare, il problema è che stanno diventando care pure le patate”.

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