Nel 2022 si sono consumate 520mila tonnellate in meno di frutta e verdura. In un anno si è raggiunta la somma dei cinque anni precedenti. Sono i numeri illustrati da Elisa Macchi, direttrice di Cso Italy, durante la presentazione dell'ultima iniziativa del progetto europeo Made in Nature che mira ad incrementare il consumo ortofrutticolo biologico. Anche con azioni come il frutteto ad emissioni zero: 90 alberi da frutto, dalle mele alle susine, da piantare al Caab. Il mercato ortofrutticolo di Bologna.
Un calo generalizzato di tutte le varietà, non solo il biologico
Prima di illustrare il progetto da realizzare al mercato, si sono disegnate le coordinate dei consumi. Il calo non è solo del biologico: “Non si tratta di una contrazione relegata ad alcune varietà particolari e generata da cause specifiche e congiunturali ma di una vera e propria tendenza generale – spiega la direttrice di Cso Italy e titolare del progetto -. Un calo registrato negli ultimi anni da cui era esente il biologico che fino all'anno scorso teneva“. Che fare? Il progetto Made in Nature punta sulla valorizzazione del biologico con azioni di promozione in Italia, Germania, Francia e Danimarca, il Paese europeo più rappresentativo in termini di consumi di biologico.
Il frutteto a emissioni zero per promuovere le cultura bio
Il progetto è stato accolto con entusiasmo al Caab come ha sottolineato il presidente Marco Marcatili. “Non tanto dal punto di vista quantitativo, 90 alberi non fanno la differenza, ma si cambia direzione e ci riposizionamo. Siamo troppo distanti dalla città. Il Frutteto zero emissioni è un’occasione importante per promuovere i valori della sostenibilità. Siamo certi che i bolognesi coglieranno l’invito a visitare il frutteto e scoprire il Caab”.
Non solo mercato ortofrutticolo ma anche laboratorio della transizione energetica grazie ai 10 milioni del Pnrr che permetteranno di aumentare la copertura fotovoltaica, già tra le maggiori in Europa, rendere sostenibile la logistica, creare comunità energetiche e recuperare gli scarti grazie a un biodigestore. Qui vogliamo promuovere non solo il buono, ma il buono e giusto“.
Agricoltura rigenerativa accanto al mercato
Il Caab come ha sottolineato il vicedirettore Duccio Caccioni, si propone “come punto di riferimento per la sostenibilità e l'agricoltura urbana. Il frutteto sarà gestito secondo la prassi dell'agricoltura rigenerativa, metodi agronomici sostenibili che si vogliono oggi proporre all'attenzione del grande pubblico”. Un'azione educativa per valorizzare i benefici della frutticoltura, Caccioni ha parlato anche del mercato come piattaforma logistica della città. Il luogo dove far partire i mezzi sostenibili per l'ultimo miglio che si ricaricheranno grazie all'autoproduzione energetica. Sul biologico si è ricordato come a Bologna sia nata la Borsa merci dedicata.
Sostenibilità sociale, cibo per tutti
Il progetto vede insieme le aziende leader del mercato italiano: Brio, Canova, Ceradini, Conserve Italia, Orogel e Veritas Bio frutta, ma anche la cooperativa sociale Eta Beta. Dal punto di vista ambientale si assorbiranno 4500kg di Co2 e sul lato sociale ci sarà la distribuzione del cibo tramite le Cucine popolari, un'istituzione a Bologna nel donare pasti e calore umano ai meno abbienti.
Enrico Marulli, responsabile parte agricola della cooperativa ha spiegato il loro ruolo: “La collaborazione con il Caab va avanti da tempo. Facciamo rigenerazione sociale occupandoci di persone che reinserire nella società. Qui ci occuperemo della piantumazione e manutenzione del frutteto: aggiungeremo biochar, aumenteremo la sostanza organica e molto pacciamatura”.
In sintesi Made in Nature vuole sostenere l'agricoltura biologica e i consumi di ortofrutta anche attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini trasmettendo i valori della sostenibilità ambientale e sociale.