Qualcosa si muove anche in Italia all'interno del frammentato universo della grande distribuzione. Ha scelto Milano la centrale di acquisto Aicube per presentare il suo nuovo assetto che vede tre attori del comparto unire le forze: Carrefour Italia, Gruppo PAM e Gruppo VéGé.
«Oggi è un giorno molto importante per il retail italiano, spostiamo in alto l’asticella» ha affermato Giorgio Santambrogio, presidente di ADM e amministratore delegato del Gruppo VéGé nel presentare un po' a sorpresa questa nuova partnership che fa sì che la vecchia “Associazione Imprenditori Italiani Indipendenti” diventi ora “Associazione Imprese Internazionali Indipendenti”.
Una nuova centrale di acquisto, quindi, che cambia lo scenario delle alleanze in Italia tra insegne della Gdo e che si inserisce, come quote di mercato, al quarto posto dietro ESDItalia, Coop e Conad+Finiper con il 14,3% (elaborazione Aicube su dati Nielsen). I numeri che il nuovo soggetto mette in campo in fase di negoziazione con i fornitori saranno quindi 5.179 punti vendita distribuiti praticamente su tutto il territorio italiano, con una superficie commerciale totale di 3.15 ml. di metri quadrati e un fatturato complessivo al consumo (incluso gruppi mandanti) di 16 miliardi di euro (dati 2017).
L'accordo, inizialmente triennale, prevede pariteticità tra i tre partner fondatori, mandato incrociato reciproco e un raggio di azione solo nazionale (Carrefour e Gruppo VéGé a livello internazionale hanno fatto le loro scelte indipendenti). Si aprirà a nuovi soggetti? Perché no, «l'accordo è aperto ad altre organizzazioni distributive, il processo di concentrazione in Italia non è ancora finito» ha spiegato sempre Santambrogio che ovviamente non ha anticipato nulla, anche se qualcosa pare si stia già muovendo. Niente uffici in comune o un ulteriore struttura organizzativa, in nome dell'agilità e della velocità di esecuzione – ognuno agirà su mandato degli altri due -, niente unione logistica.
Se a livello internazionale lo scenario è in fermento da tempo, con fusioni, acquisizioni e alleanze tra super big della grande distribuzione, in Italia sino ad ora a muovere le acque era stato solo praticamente il comparto discount con l'arrivo di Aldi e Leader Price (insieme a Crai). La nuova Aicube nasce quindi anche come risposta a questi ultimi ingressi nello scenario italiano? Sì e no, perché se da una parte la competizione sui prezzi che i due nuovi attori del mondo discount hanno portato spinge gli altri a unire le forze, dall'altra i tre nuovi alleati su muovono con format differenti e una diffusione in alcuni casi molto locale. Santambrogio ha affermato come questa nuova alleanza voglia dare all'industria di marca l'opportunità di essere presente in un circuito con più di 5000 store con caratteristiche molto differenti tra loro, così come fornire anche nuove opportunità alle tante piccole e medie imprese del mondo del food che spesso sono anche copacker dei prodotti a marchio della grande distribuzione.
Tra i vari obiettivi che il nuovo soggetto perseguirà anche la definizione di accordi base con i principali fornitori comuni per massimizzare i volumi, la condivisione con l’industria sia dei trend e dei dati del consumo, sinergia che si estenderà ai tre attori dell'accordo anche per quanto riguarda le politiche comuni verso i copacker per i prodotti a marchio premium. “La cultura del food delle PMI va portata in alto – ha concluso Santambrogio nel suo intervento -. Dobbiamo aumentare le quote di mercato dei prodotti più virtuosi e in trend positivo: dobbiamo puntare sui prodotti più richiesti dai clienti e dobbiamo aiutare i produttori a svilupparli ancora meglio”.
Alla presentazione presenti Stéphane Coum, presidente di Carrefour Italia, Salvatore Dina, presidente di PAM Panorama S.p.A. e Nicola Mastromartino, Presidente Gruppo VéGé. Tutti e tre hanno sottolineato la necessità di unirsi per garantire ai clienti prezzi più vantaggiosi e per dare competitività alle piccole e medie imprese italiane che, secondo il presidente del colosso francese in Italia, potranno sfruttare questa sinergia anche per essere più competitivi all'estero sfruttando la loro rete di negozi in Spagna, Belgio e Francia che già ora vende 640 prodotti italiani di un centinaio di fornitori.