20 novembre 2020

Cambiamenti climatici, come evolve la geografia della produzione in Italia

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Forse ai consumatori, ai cittadini comuni (e ai politici) serviva l'indignazione e l'energia di Greta Thunberg per comprendere quanto il mondo sia “di fronte a una minaccia esistenziale,  contro la quale occorre fare qualcosa il più in fretta possibile fermando le emissioni e cercando di salvare quello che possiamo”.

Invece, i produttori ortofrutticoli, e agricoli in generale, conoscono da sempre i mutamenti climatici: l’impatto del clima sulle colture, infatti, è sempre stato decisivo. Non è una novità che le condizioni meteo interferiscano con l’andamento dei raccolti. Ma negli ultimi anni alcuni fattori fondamentali per lo sviluppo delle colture hanno subito importanti mutazioni. Parliamo di piogge, temperature e caratteristiche del suolo.

I cambiamenti climatici stanno facendo evolvere la mappa delle produzioni agricole e ortofrutticole: le aree vocate a determinate produzioni sono sempre meno definite, nei territori vengono introdotte nuove specie, i costi di produzione e gli standard qualitativi subiscono sostanziali modifiche.

Insomma, per l'imprenditore agricolo – che deve tenere conto di tutti questi fattori – diventa sempre più complicato scegliere le sementi o i portinnesti o le varietà da frutto, potendo optare tra varietà più o meno resistenti (e resilienti, cioè adattabili alle anomalie climatiche), precoci o tardive, e sarà sempre più complesso pianificare la concimazione come scegliere i sistemi di protezione dalle avversità climatiche (grandinate improvvise, dalle bombe d'acqua, dagli sbalzi di temperatura), piuttosto che dalle invasioni di insetti alieni.

Per questo motivo, il prossimo webinar di myfruit.TV sarà dedicato a : “Cambiamenti climatici e miglioramento genetico: come evolve la geografia della produzione ortofrutticola in Italia” in programma alle ore 15:00 di lunedì 30 novembre. Per iscriversi cliccare qui

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