05 febbraio 2016

Candonga. La rivincita di un territorio

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Se l’anno scorso lo stand di Candonga Top Quality spiccava tra gli espositori italiani a Fruit Logistica, quest’anno l’impatto era decisamente differente. Non un ridimensionamento, ma una scelta precisa

Non abbiamo fatto un nostro stand, quest’anno, perché la Regione Basilicata ha deciso che Candonga dovesse posizionarsi all’interno della sua area come eccellenza.

Prima il territorio, poi i suoi prodotti. Un sentimento condiviso dalla stessa Carmela Suriano, fondatrice del Club Candonga®, che a Berlino ha dovuto faticare non poco per contenere anche quest’anno un’affluenza notevole nell’area riservata alle oramai note fragole metapontine. Una vera case history di successo, forse uno dei veri – e non sono così tanti nel mondo ortofrutticolo – casi dove il tanto invocato “fare sistema” ha trovato una vera e concreta applicazione.

C’è un grande interesse per l’agricoltura della Basilicata. Le fragole rappresentano il volano dell’agricoltura metapontina e trainano anche tutte le altre produzioni

Fruit Logistica 2016 - Corner Fragola Candonga all'interno dello stand della Regione Basilicata

Fruit Logistica 2016 – Corner Fragola Candonga all'interno dello stand della Regione Basilicata

Se, infatti, sono 850 gli ettari occupati dalle coltivazioni di fragole Candonga, si arriva a 5000 con quelli dediti alla coltivazione delle drupacee. E a Berlino se Matera spicca nel padiglione della Regione come emblema, vuoi anche per il suo ruolo di Capitale europea della cultura nel 2019, il Metapontino rappresenta l’eccellenza nella produzione di frutta e verdura.

Un modello, quello della fragola Candonga, che negli obiettivi della Suriano può ora essere adattato ad altre colture della regione. «Per esempio a pesche e nettarine» ci conferma, due frutti che in Italia, più a nord, da anni non fanno più dormire sonni tranquilli agli agricoltori, a causa di una crisi che non sembra trovare una soluzione.

La risposta lucana alla crisi di pesche e nettarine prodotte altrove è quella di investire in produzioni di qualità e precoci, per differenziarsi. Il modello quantitativo è perdente. Noi ci siamo salvati proprio perché abbiamo cambiato approccio al mercato. Abbiamo lanciato dei prodotti non più anonimi.

Ma non ci sono solo pesche e nettarine nei progetti di Carmela Suriano: Candonga punterà anche sulla categorie dei berries, lamponi in particolare, con una varietà specifica, sempre di Planasa, di nome Adelita. «Possiamo offrire berries in inverno in alternativa a quelli che solitamente arrivano da Spagna, Marocco o Sudamerica».

C’è fermento, insomma. C’è la speranza che i progetti futuri che dovrebbero far diventare il porto di Taranto una piattaforma logistica fondamentale per i trasporti di tutto il meridione italiano, ma non solo, possa creare prospettive sino ad ora insperate. C’è la certezza, questa già presente, che l’agricoltura, per un’intera regione, stia diventando una sorta di rivincita per molti imprenditori, soprattutto giovani: «Sono proprio i giovani agricoltori che mi spingono ad andare ancora più avanti. Sono figli di agricoltori, hanno studiato, e ora vogliono rimanere in Basilicata».

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