05 novembre 2014

Caprotti (Esselunga): «La nostra chiusura 2014 non sarà brillante»

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«Fare gli euro alla cassa non è facile. Riusciamo a fare gli euro dell’anno scorso con volumi tremendi. La nostra chiusura d’anno non sarà brillante». Previsioni per una speranza di ripresa dei consumi per il 2015? «Queste cose bisogna chiederle a Draghi. Io spero di tirare fino a Natale, poi si vedrà». Queste le parole del patron di Esselunga Bernardo Caprotti (vedi qui), la cui presenza, come era logico che fosse, è stato il vero momento clou della presentazione alla stampa (martedì 4 novembre) del nuovo supermercato che Esselunga ha inaugurato al pubblico mercoledì 5 novembre nel quartiere Galluzzo a Firenze (all'angolo tra via Senese e via delle Bagnese).

2500 metri quadrati, 30 casse, 128 dipendenti, nono supermercato a Firenze e il 29esimo in Toscana. Uno dei tanti con un iter burocratico lunghissimo prima dell’apertura, questa volta durato 15 anni. Per la 16esima azienda per fatturato in Italia nel 2013 secondo l’ultimo rapporto di Mediobanca, il 2014 sarà quindi un anno non facile, complice il generalizzato calo dei consumi, che ovviamente colpisce anche la catena di supermercati fondata da Bernardo Caprotti negli anni ’60. Quest’anno Esselunga chiuderà con utili, al netto delle tasse, inferiori del 30% rispetto al 2013. “C’è una deflazione del 2% – continua Caprotti come riportato dal Corriere della Sera- e ormai si vende il 40% dei prodotti in promozione”. Non a caso proprio in questo periodo (dal 2 al 12 novembre) è in essere il secondo atto della campagna promozionale Esselunga “40 giorni al 40%”.

Sempre sul Corriere viene riportato anche un suo commento circa le grandi manovre di aggregazione in atto negli ultimi tempi nel mondo della grande distribuzione: dall’acquisizione degli store ex Billa da parte di Carrefour e Conad, alla recente alleanza tra la stessa Conad e Finiper, per passare all’entrata di Coop nella centrale acquisti europea con E.Leclerc e i belgi di Delhaize. «Sono ragionamenti di tipo commerciale anche per attenuare il potere delle multinazionali come Procter&Gamble» sostiene Caprotti. Ed Esselunga cosa farà? «Dal canto nostro perseguiamo con la nostra politica fatta di qualità e prezzi concorrenziali, ma certo questo è un anno da archiviare anche perché non si è sentito minimamente sui consumi l’effetto del bonus 80 euro. Un’iniziativa lodevole ma la gente ha paura e quindi preferisce risparmiare, più che spendere».

Fonte news: La Repubblica | Corriere della Sera | La Nazione
Crediti foto: La Nazione (PressPhoto)

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