09 giugno 2015

Caprotti ritira la querela ai danni del figlio Giuseppe

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Se la saga della famiglia di Bernardo Caprotti, patron di Esselunga, sembra quasi infinita visto il numero di fronti giudiziari che negli anni sono stati aperti, in almeno un caso ora si potrà cominicare a pronunciare la parola “fine”. Ieri, infatti, (vedi lancio Ansa) il noto imprenditore brianzolo ha ritirato la querela per diffamazione nei confronti di suo figlio Giuseppe. Il motivo? “Come padre non vuole che il proprio figlio venga condannato con sentenza penale” si legge nell’atto con il quale è stata rimessa la querela, depositato dall’avvocato Ermenegildo Costabile.

Il tutto era nato nel 2013 a causa di un’intervista rilasciata all’Espresso da Giuseppe Caprotti (vedi qui) nella quale aveva rivelato alcuni aspetti del suo burrascoso rapporto con il padre – il fatto che fosse stato sottoposto a perizia psichiatrica dal padre dopo l’assuzione nell’azienda di famiglia, ma non solo – e che, evidentemente, non erano piaciuti al proprietario di Esselunga tanto da sentirsi diffamato.

Quanto meno questo fronte, ora, si chiude, mentre rimane aperto quello oramai famoso e che va avanti dal 2011 con il quale il patron di Esselunga ha escluso i figli dalla titolarità delle azioni della Supermarkets Italiani, la holding che controlla tutto il suo impero.

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