Natale da star per i carciofi, molto richiesti e venduti a prezzi sostenuti, che anche dopo le festività si confermano protagonisti del mercato ortofrutticolo.
"Durante le festività, hanno raggiunto quotazioni importanti, oltre l'euro a capolino. La scarsità di prodotto di qualità ha contribuito all'aumento dei prezzi". Sono le parole Federico Fapanni, operatore della ditta Ortobergamo attiva nel mercato all’ingrosso di Bergamo.
Dal mercato di Bergamo: "La merce bella va a ruba"
L'operatore ortofrutticolo di mercato spiega a myfruit.it la dinamica nel mercato di Bergamo: "Il freddo ha fatto tanti danni alla produzione, con il risultato di avere molta merce di qualità inferiore. Quella bella va letteralmente a ruba. Abbiamo avuto giornate intense". Per fare un esempio: "Ieri dopo aver postato le foto del prodotto ho ricevuto tante telefonate, venduto tutto. Oggi non sono riuscito a soddisfare tutta le richieste".
Quotazioni sostenute per lo spinoso sardo
Il mondo dei carciofi è abbastanza vario: "Tra i più apprezzati spiccano i carciofi provenienti da Valledoria, nel nord della Sardegna e dall'azienda Terzitta, che si sono distinti per l’alta qualità. Davvero belli, puliti e con una buona resa. I prezzi si sono mantenuti tra 1,30 e 1,50 euro a capolino da metà dicembre”, racconta Fapanni.
Questo lo spaccato per lo spinoso sardo, ma "anche i carciofi pugliesi, la varietà Opal, tengono ancora il prezzo, mai calato dal periodo festivo. Se di buona qualità si supera l'euro". Buon andamento per il Romanesco: "La Mammola, la varietà G1 ovvero la migliore, quota da 1,10 a 1,60 euro il capolino soprattutto per i mazzi da 8 unità dove c'è tanta lavorazione ma anche il carciofo è bello grosso. Con la buona qualità si vende bene".
La seconda scelta sui 50 cent
"Anche i carciofi con imperfezioni trovano spazio, si ripuliscono e si cuociono. La gamma delle quotazioni è ampia, dagli 80 ai 50 centesimi per il prodotto meno pregiato. Per i negozianti che devono metterlo in vetrina deve essere bello, pensiamo anche a chi lo mangia crudo". La tendenza sulle quotazioni resta alta, "sta arrivando del prodotto dalla Tunisia e probabile che calino un po' i prezzi".
Le quotazioni negli altri mercati: sostenuto il Romanesco
Bene le quotazioni del Romanesco in diversi mercati. A Bologna quota da 1,20 a 1,50 con una media di 1,30 euro a capolino. A Verona quota da 1,10 a 1,25 euro. Buona quotazione per lo spinoso, si vende soprattutto in alcuni mercati del nord Italia, a Genova che raggiunge fino a 1,50 euro il capolino per il 12 pezzi. Sostenuto anche in casa, nel mercato di Cagliari dove si vende, conforme alla qualità, da 1 a 1,50 euro il pezzo. Intorno all'euro nel mercato di Milano.
La varietà Opal raggiunge 1,10 euro il capolino al mercato di Padova. Sotto l'euro in altri mercati. Buona quotazione al mercato di Firenze per la varietà Terom dalla Sardegna: che quota in media 1,20 euro ma può raggiungere 1,50 a capolino.
Più contenuti i prezzi per la varietà Tema ma per la buona qualità si raggiungono quotazioni interessanti a Bologna, Cesena e Firenze a 0,80 euro. In altri mercati si trova a 0,50/60 euro.
Dalla Tunisia il violetto senza spine
In diversi mercati si registra la presenza di Violetto senza spine di origine tunisina. A Bologna quota circa 20 cent in meno (0,60) rispetto al prodotto italiano mentre a Cesena quello tunisino è più costoso e può arrivare a 1,30 euro il chilo. Stessa quotazione a Padova (0,95) mentre a Napoli la differenza è di soli 5 cent con il prodotto nazionale a 0,75 contro il valore 0,70 per l'origine straniera.