08 maggio 2023

Carducci: “Il reparto ortofrutta è il biglietto da visita della Gdo”

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“Quando sviluppiamo nuove varietà lavoriamo su diversi aspetti, e cioè il gusto, la salubrità, la shelf-life, la sostenibilità, la praticità d’uso e la facilità di commercializzazione. Il nostro compito è mettere a disposizione prodotti con standard qualitativi alti, in grado di soddisfare e di anticipare le esigenze attuali ed emergenti dell’intera filiera”. Esordisce così Stefano Carducci, responsabile commerciale Italia per la business unit vegetables seeds di Syngenta, che aggiunge: “I nostri programmi di R&D ci consentono di proporre al mercato ortaggi che portano benefici, dal campo all’industria, passando per i trasporti e arrivando al consumatore, il quale può acquistare prodotti gustosi, sicuri, tipici ma al contempo innovativi, e alla Gdo, che può esporre prodotti nuovi, ben presentati, distintitivi. Non dimentichiamo che il reparto ortofrutta è il biglietto da visita delle insegne“.

In altre parole, per Carducci la ricerca genetica in agricoltura è la chiave per dare risposte concrete sia alle sfide produttive, sia alle esigenze di consumo. 

“Da un lato lavoriamo per sviluppare varietà che consentano di incrementare la redditività dell’agricoltore e l’ottimizzazione dei processi di coltivazione e di raccolta, penso per esempio all’architettura delle piante per facilitare la raccolta – argomenta – dall’altro diamo risposte alla Gdo e al consumatore sviluppando varietà che permettano di ridurre gli scarti e gli sprechi alimentari, ma anche di essere distintive nel punto di vendita”.

Il riferimento è ai prodotti funzionali e pratici, che per via di alcune caratteristiche – per esempio la dimensione dei frutti, l’assenza di semi, i colori inediti – possono trovare nuove opportunità di consumo, per esempio possono essere consumati come snack o introdotti in nuove ricette:

“Parliamo di prodotti che hanno un valore aggiunto non solo in termini qualitativi – spiega Carducci – ma anche in termini di collaborazione di filiera, di valorizzazione del territorio, di memorabilità e di racconto degli aspetti valoriali, di ricerca e innovazione, di praticità e funzionalità di consumo, di sostenibilità. Anche la modalità in cui viene comunicato un prodotto è fondamentale: un approccio multicanale permette di fare comunicazione e informazione a consumatori spesso poco consapevoli di che cosa stanno acquistando”.

Qualche esempio

Un esempio di prodotto distintivo è il cavolfiore multifloret Istem, particolarmente attrattivo per il consumatore perché gustoso ed edibile in tutte le sue parti, incluso il gambo tenero e succulento. Si tratta di un prodotto che non genera scarti e sprechi, che è veloce da preparare, versatile in cucina e che si rivela una scelta salutare grazie al contenuto di fibre e vitamina C.

“In tema di brassicaceae – sottolinea il manager – abbiamo anche Cartesio, un Romanesco di colore bianco, croccante e dal gusto delicato. Oltre all’aspetto più attrattivo, il consumatore ne apprezza il ridotto odore in cottura”.

Altrettanto distintivi sono Angello, il primo mini peperone dolce senza semi al mondo in formato snack, e il pomodoro Yoom, immediatamente riconoscibile per via del colore viola, delle piccole dimensioni dalla polpa consistente e succosa e per il distintivo sapore esotico di Umami.

“Perfetto per insalate e consumo snack – commenta Carducci – ha un alto valore nutrizionale sia per l’elevato apporto di antociani, vitamine e minerali, sia per la combinazione unica di amminoacidi e componenti volatili che ne determinano il caratteristico sapore”.

A Syngenta va riconosciuto il merito di aver contribuito a cambiare i modelli di consumo del pomodoro e il ruolo di precursore nel segmento dei colorati e dei Baby Plum con le varietà Sweetelle, Angelle, Seychelle e Bamano: “Si tratta di prodotti attrattivi e a elevato gusto, ma sono anche funzionali – ricorda Carducci – In tema di pomodori cito anche il Camone, un gioiello della tradizione agroalimentare italiana, una vera e propria eccellenza del made in Italy che al tempo stesso rappresenta un recupero varietale e una vera e propria innovazione nella valorizzazione della produzione e dell’offerta al consumatore, grazie a un progetto di digital food marketing a supporto della filiera del pomodoro italiano dal seme alla tavola”.

Non sviluppiamo solo genetica, ma anche un supporto a 360 gradi per la filiera a vantaggio dei produttori e dei retailer per la valorizzazione e la distintività dell’offerta a scaffale grazie a un supporto di marketing e di comunicazione integrata e multicanale – conclude Stefano Carducci – Ad esempio per alcuni prodotti abbiamo sviluppato packaging uniformi, differenzianti e di alto impatto visivo, un vero e proprio strumento di valorizzazione del prodotto. Non dimentichiamo che il packaging è un mezzo importante per la comunicazione e il dialogo con il consumatore che vuole essere sempre più informato”.

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