In assenza di un’insegna della Gdo italiana all’estero, non è la prima volta che spetti a quelle straniere presenti nel nostro Paese enfatizzare il loro ruolo nell’export dei prodotti made in Italy. E così ha fatto Carrefour Italia che, in preparazione della “Prima giornata nazionale del made in Italy”, istituita dall’attuale governo per il prossimo 15 aprile, ha scelto l’ipermercato di Assago, alle porte di Milano, per presentare alcuni dati e sottolineare il ruolo dell’accordo con Coldiretti. Accordo nato 3 anni proprio in questo punto di vendita con la valorizzazione di alcuni prodotti lombardi ortofrutticoli, poi ampliata anche ad altre filiere.
Dal 2021 export +44%
“Nel 2023 il valore del venduto è stato 1,15 miliardi di euro, registrando una crescita del 44% rispetto al 2021, quando era di 800 milioni”, ha affermato Christophe Rabatel, Ceo di Carrefour Italia.
Un dato che ha subito una vera e propria impennata nel 2022 e che l’ultimo anno, invece, ha registrato un aumento più contenuto, intorno al 5%, ma sempre in territorio positivo.
Tra le categorie più performanti all’estero e che il manager francese ha sottolineato ci sono soprattutto l’ortofrutta e il vino. Quest’ultimo, in particolare, è cresciuto del 99% registrando un fatturato di 60 milioni grazie anche al fatto che l’Italia è diventata da due anni l’hub di approvvigionamento di vini italiani per tutto il mondo, favorendo così anche la quota di export.
I prodotti italiani vengono esportati sfruttando una rete di circa 14mila negozi diffusi in 40 paesi nel mondo. Ovviamente non in modo uniforme. “Francia, Belgio, Spagna, Romania e Polonia i paesi nei quali vengono venduti più prodotti made in Italy – ha aggiunto Rabatel – Ma non mancano anche Taiwan e il Sud America, dove siamo leader, anche se in questi casi c’è un costo logistico importante”.
Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti e presidente Filiera Agricola Italiana Spa, Christophe Rabatel, Ceo di Carrefour Italia, Bruno Moro, direttore commerciale di Carrefour Italia, il presidente Commissione e Finanze della Camera dei Deputati, Marco Osnato, i membri Commissione Politiche Ue alla Camera dei Deputati, Grazia di Maggio e Alessandro Cattaneo, e il membro della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, Fabio Raimondo
Ortofrutta italiana amata soprattutto in Francia
Carrefour ha esportato nel 2023 circa 20mila tonnellate di frutta e verdura italiana, per la maggior parte appartenenti alla Filiera di Qualità di Carrefour.
“I prodotti più esportati sono l’uva da tavola in Spagna e Francia e, dall’anno scorso, anche gli agrumi, soprattutto in Francia” spiega a myfruit.it, Pier Luigi Lauria, responsabile nazionale ortofrutta di Carrefour Italia. “La Francia è il nostro principale Paese nel quale esportiamo più frutta italiana, questo anche perché la quota di prodotti ortofrutticoli locali nei punti di vendita francesi è sotto il 50%”. Rispetto alla Spagna, nostro storico competitor sui mercati internazionali, in Francia, così come in altri paesi è “apprezzata la tipicità e le nostre eccellenze – continua Lauria – C’è un interesse sempre più importante per questi due aspetti ”.
L’importanza dell’accordo con Coldiretti
Tra i prodotti che Carrefour vende non solo in Italia, ma anche all’estero ci sono quelli nati dalla partnership con Coldiretti, evidenziati dal marchio “Firmato dagli Agricoltori Italiani”, una linea che punta ad arrivare a 100 prodotti e che, insieme a quelli a marchio Terre d’Italia, linea premium di Carrefour, “consentono anche di dare un giusto reddito agli agricoltori”, ha sottolineato il presidente nazionale Ettore Prandini, presente alla conferenza di Assago.
“Presenteremo a breve nuovi progetti legati al mondo del pesce e del vino”, ha continuato il leader di Coldiretti, secondo il quale la sfida futura sarà quella di aumentare le categorie merceologiche di prodotti italiani esportati all’estero da Carrefour”.
Nel complesso, Carrefour collabora con più di 10mila produttori locali italiani, di cui oltre 8.500 di prodotti a marchio Filiera Qualità Carrefour, circa 200 di Terre d’Italia e oltre 1.300 tra locali e regionali.
